Coronavirus in Campania, in quarantena a Pomigliano 40 operai della Fca di Pratola Serra

Lo stabilimento FCA di Pratola Serra
Sono entrati in contatto in fabbrica con alcuni colleghi residenti ad Ariano Irpino, il paese in provincia di Avellino posto totalmente in quarantena a causa di una serie...

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Sono entrati in contatto in fabbrica con alcuni colleghi residenti ad Ariano Irpino, il paese in provincia di Avellino posto totalmente in quarantena a causa di una serie sproporzionata di contagi. E così quaranta operai pomiglianesi della fabbrica FCA di Pratola Serra, impianto produttore di motori automobilistici, nei pressi del capoluogo irpino, sono stati messi a loro volta in quarantena dal sindaco di Pomigliano, Raffaele Russo. Ne ha appena dato notizia lo stesso Russo attraverso un drammatico video diffuso qualche minuto fa dal sito web del Comune di Pomigliano.


Non è finita. C'è un altro caso di Coronavirus in città. Lo ha reso noto sempre il sindaco. Dopo il caso del primo contagiato in provincia di Napoli, la segretaria dell'avvocato partenopeo, il paziente numero 1, poi risultata guarita, ci sono stati i casi di un impiegato dello stabilimento aeronautico Avio Aero e del primario di neurochirurgia del Cardarelli, anche lui pomiglianese doc. Ora però spunta un altro contagiato, un terzo. «Tutti e tre si trovano in ospedale - ha detto Russo nel comunicato video - mentre sono state poste in quarantena 20 persone che hanno avuto contatti con loro. Poi ci sono altri 40 pomiglianesi, operai della Fiat di Pratola Serra, che pure sono stati posti in quarantena a causa del fatto che sono venuti a contatto in fabbrica con colleghi residenti ad Ariano Irpino. Nel frattempo grazie al lavoro della polizia municipale stiamo controllando a tappeto il territorio affinché vengano rispettati le ordinanze comunali e regionali e i decreti del governo. Abbiamo anche messo in campo un piano per la disinfezione totale della città. Faccio appello al senso di responsabilità e al buonsenso: restate a casa».                                                 Leggi l'articolo completo su
Il Mattino