Auto dei vigili bruciate a Pomigliano, il capo accusa: «Politici contigui ai clan»

Auto dei vigili bruciate a Pomigliano, il capo accusa: «Politici contigui ai clan»
Gli autori del raid di Capodanno non sono stati ancora smascherati ma si moltiplicano gli appelli a fare presto rivolti alla magistratura e alle forze dell’ordine. Intanto...

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Gli autori del raid di Capodanno non sono stati ancora smascherati ma si moltiplicano gli appelli a fare presto rivolti alla magistratura e alle forze dell’ordine. Intanto si respira una bruttissima aria a Pomigliano dopo l’incendio che ha distrutto tre auto della polizia municipale e danneggiato una parte dello storico edificio che ospita la sede dei caschi bianchi.

C’è un clima di paura, sospetti e accuse. A tenere banco è un durissimo sfogo del comandante della polizia municipale, il colonnello Luigi Maiello. «Bisogna avere proprio una gran faccia di m... e tanta ipocrisia nel manifestare false attestazioni di solidarietà – scrive Maiello sui social –. Io preferisco gli attentatori, vittime inconsapevoli di quella cultura criminale diffusa anche dalle campagne d’odio scientificamente architettate e dirette dai nuovi strateghi del malaffare». È un j’accuse sferzante. «I veri criminali – afferma Maiello - sono quelli che rivestendo un ruolo istituzionale e politico si fanno voce e portavoce di loschi figuri, esercitando continue e poco velate pressioni ed ingerenze per favorire gruppi di potere criminale che vogliono arricchirsi sulle spalle dei cittadini, della gente perbene ed inerme. Sono questi i veri nemici del popolo e della città».

Insomma, più che un dito puntato contro è un dito ficcato con forza nell’occhio dei politici. E non è finita. Maiello termina con uno sberleffo: «Naturalmente ogni mio riferimento è puramente casuale e se qualcuno si dovesse offendere può tranquillamente andarsene a quel paese». Parole che hanno risvegliato i furori dell’ex sindaco di Pomigliano, Raffaele Russo, primo cittadino di centrodestra fino al 2020. «Il comandante Maiello – scrive Russo - si esprime con una frase non degna del ruolo che ricopre, dando del “faccia di m...” a chi esprime solidarietà contro l’incendio. Successivamente va al telegiornale della Rai e afferma che la precedente amministrazione dava le licenze a persone in odore di camorra: ne risponderà davanti ad un giudice». Russo sostiene che l’incendio «è principalmente un’offesa ai cittadini di Pomigliano» e che «nessuno debba proporsi come vittima, anche per evitare una propaganda fuori luogo». Alla posizione dell’ex sindaco fa eco quella dell’associazione Città Aperta, del pomiglianese ex vicesindaco di Napoli e senatore del Prc, Tommaso Sodano. «La città ha diritto di sapere chi sono questi esponenti delle istituzioni locali al servizio della criminalità - il suo invito - si facciano nomi e cognomi».

Ieri è stato pubblicato un manifesto firmato dal sindaco, Gianluca Del Mastro, e da tutti i consiglieri comunali. Un messaggio di solidarietà ai caschi bianchi. «La città – vi si legge - risponderà unita a ogni forma di violenza». A ogni modo la sinistra di Pomigliano nel sollecitare risposte concrete non ha dubbi. «L’incendio è un atto di chiara matrice mafiosa - sottolinea il responsabile locale della Cgil, Mario Di Costanzo - che tenta di intimidire e rallentare l’ottimo lavoro che la polizia municipale sta facendo. Ci auguriamo che i responsabili vengano individuati». Di Costanzo ha assicurato la partecipazione della Cgil «a qualsiasi iniziativa di contrasto alla criminalità organizzata». «Noi e tutta la città – aggiunge Antonio Avilio, consigliere comunale del partito di sinistra “Rinascita” - non ci faremo intimorire dalle intimidazioni e dalle minacce. Combatteremo la camorra e la violenza: è ora di una mobilitazione ferma da parte della città e dello Stato».

Sempre ieri il sindaco Del Mastro e il comandante Maiello sono stati convocati dal prefetto, Claudio Palomba. «Ho ribadito che Pomigliano – fa sapere il sindaco – è una città onesta e operosa e che la cattiva condotta di pochi non può danneggiare una città virtuosa e vitale. Riponiamo la massima fiducia nelle forze dell’ordine». Intanto il sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione, ha prestato una vettura al corpo di polizia municipale di Pomigliano. 

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Il Mattino