Pompei, l'addio del direttore generale Osanna: «Ma torno all'Università soddisfatto»

Pompei, l'addio del direttore generale Osanna: «Ma torno all'Università soddisfatto»
«Sono contento di chiudere il mio mandato con l'apertura della Schola Armaturarum». Il direttore generale della Soprintendenza archeologica di Pompei, Massimo...

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«Sono contento di chiudere il mio mandato con l'apertura della Schola Armaturarum». Il direttore generale della Soprintendenza archeologica di Pompei, Massimo Osanna, ha ufficializzato, con un pò di malinconia ma anche con soddisfazione, per i risultati ottenuti, la sua uscita di scena nella gestione degli Scavi e di tutti gli altri siti ad esso agganciati: Oplonti, Boscoreale, Stabiae. Da domani mattina il suo posto è nella Facoltà di Archeologia all'Università Federico II di Napoli. «Sono orgoglioso del lavoro svolto, soprattutto per il forte sentimento di collaborazione che si è creato nel primo biennio, con il generale Nistri e con il team di restauratori che hanno consentito tante aperture di Domus e nuove ricerche - ha aggiunto Osanna - Ho comunque presentato la mia candidatura per il prossimo triennio». Da domani ci sarà un direttore ad interim. Tra due mesi la procedura di selezione sarà completata.

 

«Mi piacerebbe - ha aggiunto Osanna - portare avanti i progetti già avviati: gli Scavi della Regio V qui a Pompei. Ma ci sono ancora tante cose da fare per Oplonti, le Ville di Stabie, l'allestimento del museo nella Reggia di Quisisana a Castellammare di Stabia». Questa mattina, insieme con la riapertura della Schola Armaturarum, Osanna ha anche dato il benvenuto a 7 nuovi restauratori assunti per Pompei. Resta aperto il problema della scarsità del numero di custodi, solo un centinaio in organico per 44 ettari di sito archeologico scavato, più una cinquantina di giovani dell'Ales per la vigilanza delle Domus riaperte ai visitatori. «Sono comunque insufficienti - ha convenuto Osanna - Ma era tutto quello che potevamo fare noi per nostra competenza. Auspico nuove assunzioni necessarie, alle quali deve però provvedere il Ministero». Nel contempo, ha spiegato l'archeologo, vanno avanti i progetti per la videosorveglianza del sito, con una cabina di regia tecnologicamente avanzatissima «per porre fine ad esempio al fenomeno dei selfie sulle colonne», ha detto Osanna. E va avanti anche il progetto dell'archivio informatizzato «che rende fruibile a tutti il frutto delle ricerche effettuate».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino