«Sono contento di chiudere il mio mandato con l'apertura della Schola Armaturarum». Il direttore generale della Soprintendenza archeologica di Pompei, Massimo...
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«Mi piacerebbe - ha aggiunto Osanna - portare avanti i progetti già avviati: gli Scavi della Regio V qui a Pompei. Ma ci sono ancora tante cose da fare per Oplonti, le Ville di Stabie, l'allestimento del museo nella Reggia di Quisisana a Castellammare di Stabia». Questa mattina, insieme con la riapertura della Schola Armaturarum, Osanna ha anche dato il benvenuto a 7 nuovi restauratori assunti per Pompei. Resta aperto il problema della scarsità del numero di custodi, solo un centinaio in organico per 44 ettari di sito archeologico scavato, più una cinquantina di giovani dell'Ales per la vigilanza delle Domus riaperte ai visitatori. «Sono comunque insufficienti - ha convenuto Osanna - Ma era tutto quello che potevamo fare noi per nostra competenza. Auspico nuove assunzioni necessarie, alle quali deve però provvedere il Ministero». Nel contempo, ha spiegato l'archeologo, vanno avanti i progetti per la videosorveglianza del sito, con una cabina di regia tecnologicamente avanzatissima «per porre fine ad esempio al fenomeno dei selfie sulle colonne», ha detto Osanna. E va avanti anche il progetto dell'archivio informatizzato «che rende fruibile a tutti il frutto delle ricerche effettuate». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino