Morbide ambre, lucidi cristalli, ametiste. Ma anche bottoni in osso, delicate fayence, scarabei dell'oriente. A Pompei, nella Regio V, la Casa del Giardino restituisce un...
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Si tratta di meraviglie che certo potrebbero essere appartenute alla padrona di casa. Ma non è detto. Perché la cassetta si trovava in un ambiente di servizio, lontano dalla stanza da letto della matrona e anche dall'atrio della domus dove gli archeologi hanno ritrovato gli scheletri di dieci persone, praticamente l'intera famiglia, sterminata dalla violenza dell'eruzione mentre tentava di mettersi in salvo. Non solo: mancano gli ori che a Pompei tutte le donne amavano esibire e che certamente non potevano mancare nel portagioie di una giovane signora, seppure di media ricchezza. Le collane contenute nel piccolo forziere sembrano quindi raccontare un'altra storia: «Si potrebbe trattare di monili da indossare per occasioni rituali, più che per mostrarsi elegante», ragiona Osanna. Oggetti preziosi, ma in un senso diverso dai gioielli.
Una raccolta di piccole cose in qualche modo legate alla magia che potrebbero essere state l'armamentario di una persona, forse anche una schiava, dotata di particolari capacità taumaturgiche e di un rapporto privilegiato con gli aspetti più magici del vivere quotidiano.
Il Mattino