Pompei. Nella città della carità un'accoglienza straordinaria per i bisognosi nel giorno della Supplica. Oggi apertura eccezionale domenicale della mensa dei...
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La mensa dei poveri è attiva presso la Casa del Pellegrino ed è gestita dalla sezione pompeiana del Sovrano Militare Ordine di Malta dal settembre del 2014. La mensa è aperta dal lunedì al sabato e assicura 200 pasti caldi ai poveri della città, ma anche ai tanti che vengono dai comuni vicini. La nuova sede, moderna e funzionale, è stata inaugurata l'8 maggio 2014 dal Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità. Sono attivi, al suo interno, il servizio docce e una postazione per il barbiere e il parrucchiere che, a seconda delle esigenze, offrono gratuitamente il loro lavoro ai senzatetto. Alla mensa dedicata al Santo Padre operano circa sessanta volontari.
In 50mila, questa mattina, pregheranno ai piedi della Vergine Santissima invocando la pace nel mondo. I fedeli giungeranno dall'Italia e dall'estero per recitare la preghiera composta dal Beato Bartolo Longo nel 1883. Migliaia di pellegrini sono giunti già nella serata di ieri per partecipare alla veglia di preghiera e alla Messa di mezzanotte, presieduta dall'Arcivescovo, prelato e delegato pontificio monsignor Tommaso Caputo, in Santuario, in attesa dell'«ora del mondo», come amava definirla il fondatore della basilica e della nuova Pompei.
A presiedere il rito, il Cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo metropolita di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Hanno celebrato il pastore della Chiesa di Pompei, alcuni confratelli vescovi e il clero diocesano. La Supplica viene recitata solennemente due volte l'anno, alle 12 in punto, l'8 maggio e la prima domenica d'ottobre, richiamando migliaia di pellegrini, provenienti da tutta Italia e dall'estero, che in queste occasioni si raccolgono davanti alla facciata del Santuario per partecipare alla sua recita corale. Il testo della Supplica, che ha avuto nel tempo vari ritocchi, è stata tradotta in una decina di lingue: dall'inglese al russo, dall'armeno al cinese, dall'urdu al maltese, al tamil. Contemporaneamente, in diverse parti della terra, da New York a Buenos Aires, da Toronto a Sidney, da Johannesburg a Caracas milioni di fedeli si ritrovano insieme per recitarla. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino