Pompei. Gli scheletri delle vittime della tragedia del 79 d.C. inglobati nel gesso e studiati mediante Tac, Tomografia assiale computerizzazione multistato. E’ quanto sta...
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«Obiettivo dello studio radiologico – spiega il medico Giovanni Babino, responsabile della radioproiezione – è quello di acquisire immagini volumetriche multistrato dall’interno dei calchi e ricostruirle con server dedicati alla diagnostica per immagini cliniche». Tra i calchi studiati, quello di un bambino. «Dalle analisi siamo riusciti a risalire all’età del fanciullo – afferma Roberto Canigliula, referente Philips spa healthcare – che doveva essere tra i due e i tre anni».
«Attraverso queste analisi all’avanguardia – aggiunge il soprintendente Massimo Osanna – possiamo ottenere importanti dati relativi alle vittime che hanno vissuto negli anni dell’eruzione quali il sesso, l’età, il tipo di lavoro, la classe di appartenenza, la presenza di patologie». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino