Una tomba di epoca pre romana (IV secolo a.C.) è l'ultima emozionante scoperta nella valle archeologica di Pompei presentata questa mattina in anteprima ai giornalisti: un...
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Intorno alla salma, prima di chiudere la tomba, vennero collocati gli oggetti che le erano appartenuti in vita: preziosi vasi di oli e creme, forse anche del vino, che dovevano comporre il corredo funerario e che lascia presumere si trattasse di una signora molto ricca.
Circa 5 secoli dopo, nel 79 dopo Cristo, la tomba finì sotto la cenere e i lapilli che seppellirono la città di Pompei, in seguito all'eruzione del Vesuvio. Poi, nel 1943, durante la guerra, una bomba che cadde a poca distanza dalla millenaria tomba ridusse in pezzi le lastre dell'antichissima sepoltura sannitica che è riuscita tuttavia a proteggere i resti della donna, assieme al suo corredo funebre. A presentare il ritrovamento, assieme con la delegazione di studiosi del Centre Jean Bérard di Napoli, il soprintendente di Pompei, Ercolano e Stabia, Massimo Osanna. Da oltre 10 anni, infatti, il Centre Jean Bérard lavora in collaborazione con la Soprintendenza, in un programma di ricerche su 'Artigianato ed Economia a Pompei'.
«Pompei - ha sottolineato Osanna - continua a rivelarsi una fonte inesauribile di scoperte scientifiche e la stretta cooperazione internazionale della Soprintendenza con le missioni straniere di scavo ci inorgoglisce particolarmente. Le attività di ricerca che si stanno concentrando nelle necropoli di Pompei - già Porta Nola, dove lo scorso mese si è concluso un progetto di indagine e ricerca che ha portato alla luce la sepoltura di un infante, urne cinerarie e vari elementi di corredo funerari - continuano a riservare grandi sorprese».
«Questo testimonia - ha concluso - che Pompei è una città tuttora viva, non solo da salvaguardare, ma che continua a produrre elementi di studio e a perpetrare in qualche modo la sua anima.
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Il Mattino