Ponticelli, l'eterno degrado nell'area dei cantieri dove morì Paolillo

A quattordici anni dalla morte di Francesco Paolillo niente è cambiato in via Miranda a Ponticelli. L’area dei cantieri dove il 14enne perse la vita è rimasta...

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A quattordici anni dalla morte di Francesco Paolillo niente è cambiato in via Miranda a Ponticelli. L’area dei cantieri dove il 14enne perse la vita è rimasta insicura ed accessibile a chiunque. Nonostante la pericolosità della zona, diventata una grande discarica a cielo aperto, nessuna recinzione o barriera è stata posta tra la strada e i piloni in cemento che ancora spuntano dal terreno abbandonato. Le carcasse della automobili date alle fiamme e la spazzatura accumulata nel tempo hanno creato un vero parco degli orrori a poca distanza dal luogo della tragedia.

 

Una terra di nessuno che – seppure posta sotto sequestro – viene continuamente frequentata dai ragazzini del posto e da chi decide di portaci a spasso il cane.
«Stiamo cercando di far mettere la zona in sicurezza» commenta il fratello di Francesco, Alessandro Paolillo. «Qui tutti fanno quello che vogliono e non ci sono controlli. Si raggiunge facilmente il punto in cui mio fratello perse la vita e non ci sono barriere o recinzioni che possano evitarlo. Il terreno è insicuro e pieno di rifiuti. Ci sono scarti di lavorazione edile, elettrodomestici ed automobili date alle fiamme. Un degrado continuo contro cui ci stiamo battendo da anni, ma su cui nessuno vuole intervenire».
La discarica però non riguarda solo la vecchia zona cantierizzata. Anche all’esterno sul viale ci sono almeno quattro punti di sversamento utilizzati dai pirati dei rifiuti. Metri di immondizia che già con il primo caldo, iniziano ad attirare roditori ed altri animali pericolosi per la salute dei cittadini.


«Siamo in contatto costante con gli operatori ecologici» conclude Alessandro, «ma da soli non ce la fanno. Qui vengono tutti a sversare e le montagne di rifiuti crescono a vista d’occhio. Una delle discariche è anche a pochi passi dalle giostre costruite in memoria di Francesco ed ancora chiuse. In questo modo si nega il futuro dei bambini del quartiere che sono costretti a giocare in una strada abbandonata e piena di pericoli. Ponticelli, così come tutta l’area est di Napoli, è stata dimenticata dall’amministrazione comunale che non ha mai risposto alle nostre richieste di aiuto». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino