Ponticelli, letture in strada: così la scuola educa i giovani e «dialoga» con il territorio

Ponticelli, letture in strada: così la scuola educa i giovani e «dialoga» con il territorio
In strada per partecipare a racconti e letture. Una esperienza vissuta dai giovanissimi del quartiere Ponticelli, nella zona orientale di Napoli. L'appuntamento per bambini e...

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In strada per partecipare a racconti e letture. Una esperienza vissuta dai giovanissimi del quartiere Ponticelli, nella zona orientale di Napoli. L'appuntamento per bambini e ragazzini è direttamente sotto casa, ovvero nel cortile delle palazzine popolari di via Molino del Salice, a due passi dall'istituto comprensivo 83° Porchiano Bordiga che ha organizzato l'iniziativa insieme a Maria Carmela Polisi della libreria 'Mio nonno è Michelangelo' e agli operatori dell'associazione Maestri di Strada.

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Lo spazio al centro degli alloggi della “ricostruzione” diventa per un pomeriggio un'aula didattica decentrata. Mascherine, distanza e tanta curiosità tra i giovani partecipanti coinvolti dai propri insegnanti. Sono bambini dagli 8 ai 13 anni, dalla terza elementare alla terza media, ovvero coloro che continuano a studiare attraverso pc, tablet e smartphone. Per qualche ora, però, insegnanti e allievi si sono rivisti "in presenza" attraverso un momento di formazione ed educazione.

Non una alternativa alla didattica a distanza, come spiega Colomba Punzo, preside dell'istituto comprensivo 83° Porchiano Bordiga, ma una opportunità per promuovere la lettura e l'uso del libro come strumenti di crescita. É uno dei tanti sforzi della scuola di Ponticelli per raccordarsi col territorio nella volontà di voler costruire una comunità: l'iniziativa è stata denominata, non a caso, “Racconti a destinazione”. E nella volontà di voler individuare la società civile come momento educativo per i giovani, la scuola lavora con esperienze da accompagnare alla didattica a distanza, uno strumento fondamentale e non da demonizzare, come evidenzia la preside Punzo.

Ai bambini e ragazzini sono stati letti libri sui temi della diversità, della gestione delle emozioni e della paura così come del bullismo. Sono tra le tematiche che i docenti affrontano insieme ai propri allievi nel corso dell'intero anno scolastico e che potranno essere approfonditi anche attraverso altri libri che l'istituto ha acquistato mettendoli a disposizione dei giovanissimi di Napoli Est. Con questi si approfondiscono anche le questioni del rispetto delle cose e del territorio così come i temi della legalità e della cittadinanza attiva.

La lettura non come intrattenimento, dunque, ma come momento di apprendimento. Nel corso dell’evento i ragazzini sono stati invogliati a rappresentare graficamente ciò che avevano percepito e a trasferire emozioni e sensazioni attraverso i disegni. A conclusione la libraia ha donato ai bambini e ragazzini partecipanti i “libri sospesi” comprati grazie alle donazioni di cittadini e aziende.

«Il nostro istituto spesso, attraverso diverse manifestazioni e momenti di condivisione con famiglie, associazioni e territorio, si propone di attivare modalità “alternative” a quelle convenzionali di fare scuola. Il contesto attuale ci impone di non frequentare la scuola in presenza: ci concede però la possibilità di incontrarci con i nostri alunni e di farli sentire meno soli» spiega Cristina Verrengia Caporossi, docente dell'istituto comprensivo di Ponticelli che aggiunge: «“Racconti a destinazione” è il primo evento che ha cercato di arrivare a destinazione intesa come luogo, quartiere, persona, il cuore e l'animo della persona. Il messaggio che abbiamo voluto lanciare, utilizzando panche in cemento e teli sull’asfalto, è stato quello che la scuola e la cultura possono arrivare ovunque, anche a domicilio». La docente ha organizzato l'evento insieme alla colleghe Antonella Purcaro e Marcella Ferro. Anche altri docenti dell'istituto hanno preso parte all'iniziativa.

«Il colpo d’occhio di tanti giovani e le loro insegnanti insieme è stato incredibile. La comunità che si riunisce è un fatto meraviglioso, che si riunisca in un momento come questo è ancora più profondo e significativo» dice Sara Ferraioli di Maestri di Strada, realtà che da tempo segue un gruppo di giovani dell'istituto di Ponticelli. «La capacità di raccontare - aggiunge Ferraioli - è uno dei modi di appropriarsi del mondo ed esserne attori consapevoli, farsi raccontare è un gesto di cura bellissimo e oggi si è materializzato sotto i nostri occhi. Speriamo di poterlo ripetere a primavera».

Tra la curiosità di molti genitori - che hanno assistito dai propri balconi - c'è anche chi ha voluto sostenere l'iniziativa a suo modo: un uomo ha ripulito lo spazio per permettere ai giovani di sedersi e riscoprire l’importanza degli spazi comuni come luoghi di incontro e di aggregazione. Una sfida possibile anche in una delle zone più difficili del quartiere dal punto di vista sociale.

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Il Mattino