Porta Nolana, sopralluogo del Comune nel mercatino della vergogna

Venditori di monnezza in azione al corso Garibaldi
Da ormai diversi mesi i residenti di porta Nolana segnalano quotidianamente - sia attraverso i social network che attraverso i canali "ufficiali" - la situazione di...

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Da ormai diversi mesi i residenti di porta Nolana segnalano quotidianamente - sia attraverso i social network che attraverso i canali "ufficiali" - la situazione di degrado costante che vige nell'area. In particolare il corso Garibaldi, nelle immediate adiacenze del capolinea della Circumvesuviana, è la nuova sede - dopo una serie di trasferimenti più o meno forzati - del mercatino della vergogna gestito dagli extracomunitari che, alle prime luci dell'alba, mettono in piedi un mercato all'interno del quale è possibile trovare capi d'abbigliamento prelevati direttamente dai cassonetti, merce contraffatta e oggetti rubati. Un mercato illegale che sta lentamente privando i cittadini del loro diritto ad una vita dignitosa. Passare nelle ore tardo-pomeridiane e serali è un pericolo e sono molti i cittadini che preferiscono muoversi in gruppo - o evitare la zona se possibile - per sentirsi maggiormente sicuri.


Una situazione ben nota all'amministrazione comunale che sta tentando di correre ai ripari. Nel tardo pomeriggio di ieri l'assessore Alessandra Clemente, accompagnata dal presidente della commissione Qualità della Vita Francesco Vernetti, ha partecipato a un sopralluogo richiesto a gran voce dai cittadini della zona stanchi di una situazione di abbandono che va avanti da troppo tempo. All'incontro hanno partecipato alcuni residenti del quartiere, i rappresentanti del comitato Orgoglio Vasto oltre ad alcuni esponenti della II e della IV Municipalità. La zona di porta Nolana, infatti, è il confine naturale dei due parlamentini. 
 
Un pomeriggio insolitamente tranquillo quello del corso Garibaldi - almeno durante il sopralluogo delle autorità - molto probabilmente, come hanno sottolineato i residenti, per la coincidenza con la festivita della fine del Ramadan e i conseguenti festeggiamenti della folta comunità di religione islamica. Tranquillo ma non troppo. Il corso Garibaldi, infatti, non si presentava nelle migliori condizioni dal punto di vista della pulizia - anche se i cittadini hanno ribadito che la zona era in discrete condizioni di pulizia, almeno per gli standard attuali della zona - e nelle stradine secondarie il mercato delle merci contraffatte continuava in tutta tranquillità mentre i venditori di sigarette di contrabbando "esercitavano" la loro professione senza curarsi della presenza delle camionette dell'esercito e del presidio della polizia. 

«Viviamo una situazione insostenibile - ha spiegato l'avvocato Luigi Scalfaro, residente proprio al corso Garibaldi - e quotidianamente denunciamo gli scempi che si compiono sotto i nostri occhi. Non è giusto che le mie figlie debbano aver paura di rientrare in casa di sera a causa della presenza di extracomunitari ubriachi. Abbiamo apprezzato molto la presenza dell'assessore Clemente - prosegue il professionista - che almeno ha dato un segnale di vicinanza e di speranza a chi vive questi disagi quotidiani. Adesso ci aspettiamo che gli impegni e le belle parole si trasformino al più presto in fatti».
 

Lunedì 10 giugno è prevista a via Verdi una Commissione apposita istituita da Francesco Vernetti e a cui sono stati invitati i maggiori esponenti politici della città, oltre che i rappresentanti delle forze dell'ordine, della polizia municipale, dell'Asl e di Asìa. La soluzione, infatti, non può che essere "globale" e vedere l'intervento congiunto di più forze. Il solo Comune di Napoli - come sottolineato più volte anche da palazzo San Giacomo - non può contrastare da solo un fenomeno in temibile espansione che rischia di compromettere gli sforzi fatti per la riqualificazione del territorio. Tra le soluzioni ventilate negli scorsi mesi la creazione - in una zona lontana da piazza Garibaldi, con allo studio diverse soluzioni proposte dal consigliere della II Municipalità Luigi Petroli - di un'area di libero scambio dove gli extracomunitari possano vendere liberamente le loro merci. In ogni caso, però, i cittadini si attendono che il commercio di oggetti recuperati dai cassonetti - una pratica che il Comune ha già tentato di contrastare con una apposita delibera che prevede 500 euro di multa per i trasgressori - venga debellato al più presto.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino