Porta San Gennaro, volontari ripuliscono scale e fioriere dai rifiuti

Porta San Gennaro, volontari ripuliscono scale e fioriere dai rifiuti
Una pianta, anzi quattro, che rinascono grazie alle associazioni e ai cittadini che hanno deciso di dire basta all’incuria di quello spazio pubblico. Protagonisti della...

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Una pianta, anzi quattro, che rinascono grazie alle associazioni e ai cittadini che hanno deciso di dire basta all’incuria di quello spazio pubblico. Protagonisti della pulizia delle fioriere questa mattina sulle scale di via Fuori Porta San Gennaro ad ingresso su via Vergini sono stati i volontari di quattro associazioni (Celanapoli, Vergini-Sanità, Smave e Getta la rete) che, armati di guanti, sacchetti e palette, hanno rimosso i rifiuti che invadevano vasi, marciapiede e manto stradale. «Questo è un luogo che rappresenta una porta fisica e metaforica del borgo Vergini - spiega Carlo Leggieri, dell’associazione Celanapoli - è un punto che ha bisogno di un intervento di decoro urbano. Necessario perché le fioriere versano in uno stato estremo di degrado e abbandono. L’intento è di far proseguire un’azione che deve far comprendere, ma anche costringere chi abita qui ad una cura continua. Siamo in una zona che è un biglietto da visita per il quartiere che, come tale, va tutelato».

Tra gli attivisti anche Christian Leperino, artista che cura lo spazio all’interno della chiesa di Santa Maria della Misercordia detta Misericordiella: «Anche noi 5-6 anni fa abbiamo richiesto delle fioriere come deterrente contro il degrado, bisogna dare esempi costanti e quotidiani. Abituare le persone all’idea che la bellezza va preservata , soprattutto con opere concrete». «Non so a che cosa serva tutto ciò - dice Vincenzo De Martino, un residente a spasso col cane - perché domani tornerà tutto come prima. I vigili urbani? Passano solo per fare multe, poi se ne vanno. Il problema è che bisognerebbe cambiare la mentalità delle persone». «Ma dove sono Comune e Municipalità? - si chiede Ciro Galiano, un altro volontario - perché non se ne prendono cura almeno una volta a settimana? Tutto questo in un contesto dove c’è anche la vecchia questione dell’abbandono in cui versa piazza Cavour».

In ogni fioriera i volontari hanno ritrovato plastica, vetro, carta: fioriere divenute piccole discariche abusive, come spiega Paola Silveri: «dopo averle ripulite da questi materiali vi abbiamo sistemato argilla espansa per nutrirle e abbiamo piantato dei fiori, primule e pothos, piante particolarmente durature nella speranza di far rinascere questi spazi e far capire ai cittadini che questi luoghi vanno curati, senza aspettare che le istituzioni necessariamente ci soccorrano, perché questa è casa nostra».

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Il Mattino