Scuole, associazioni e comunità parrocchiali in cammino per la giustizia e la pace, questa mattina, a Portici. Un lungo corteo, in continuità con la giornata della...
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Da qui il corteo è confluito in piazza San Ciro dove da un palco gli alunni hanno letto i nove consigli scomodi contro le mafie. Tra gli interventi, quello di Nicola Barbato l'agente della Squadra Mobile di Napoli, gravemente ferito durante una operazione antiracket il 24 settembre 2015 nel quartiere napoletano di Fuorigrotta, medaglia d'oro al valore civile. Rivolgendosi agli alunni ha detto: «La legalità è tutti i giorni e non solo adesso. Alzarsi la mattina significa non creare danni ma fare qualcosa per il futuro di tutti».
Barbato ha ricordato quella sera in cui fu ferito mentre, nell'auto di servizio con un collega, stava svolgendo un servizio contro il racket. Al termine del suo intervento, studenti della II A dell'Istituto professionale 'Francesco Saverio Nittì colpiti dalle sue parole, compatti, sono saliti sul palco a stringergli la mano. Ai più giovani sono stati donati panini della legalità, prodotti da Mimmo Filosa presidente dell'Unipam campana, con un bigliettino recante la scritta 'Il pane del sudore della fronte. Cammino per la Giustizia e la Pace 2017', in contrapposizione al pane illegale prodotto nei forni della camorra.
Giorgio Pisano, sacerdote della chiesa del Sacro Cuore e tra i promotori dell'evento ha concluso: «La camorra non è solo chi compie un atto ingiusto sparando contro altri ma è anche corruzione e avidità di denaro. I ragazzi devono aiutarci a migliorare la città, a custodirla come se fosse la nostra casa». All'iniziativa hanno partecipato rappresentanti di diverse comunità parrocchiali, delle chiese evangeliche e riformate, dell'associazione antiusura don Pino Puglisi e dell'antiracket Giovanni Panunzio, dell'associazione Methér Ghé, del Centro Giovani Agorà, del Comitato dei Beni Comuni don Tonino Bello, della Comunità Scout Portici IV, dei Giovani Comunità Anima. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino