Donna ferita a Portici, la pista gelosia: Giuseppina era stata vittima di stalking

Sorella di un affiliato al clan Vollaro, non si esclude una lite con il fratello

Portici, la sparatoria davanti a negozio
È la sorella di un pregiudicato vicino al clan Vollaro ma, in passato, è stata anche vittima di stalking. Inoltre, potrebbe essere stata scambiata per un’altra...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

È la sorella di un pregiudicato vicino al clan Vollaro ma, in passato, è stata anche vittima di stalking. Inoltre, potrebbe essere stata scambiata per un’altra persona. Gli inquirenti non escludono alcuna pista sul movente del raid di ieri mattina nell’area mercatale di Portici, ai danni della 43enne Giuseppina Zeno.

Erano le 11 circa e mentre la donna percorreva il II viale Melina in compagnia di altre persone, è stata raggiunta da due colpi di arma da fuoco partiti da uno scooter che sfrecciava in zona. Dei due colpi, uno è andato a segno colpendole il gluteo e forandole la gamba destra. Al momento la strada era molto popolata, trattandosi dell’area mercatale, e si è scatenato il panico. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e gli agenti di polizia del commissariato Portici-Ercolano (agli ordini del primo dirigente Marcello Castello), che hanno transennato la zona e stanno indagando sul caso. In attesa dei soccorsi, stando alle prime ricostruzioni degli inquirenti, la donna avrebbe riferito di essere stata colpita alle spalle e che per non cadere a terra si sarebbe seduta su una sedia di plastica appostata davanti alle vetrine di una boutique.

L’ambulanza ha soccorso la 43enne che è stata portata al Pronto soccorso dell’ospedale del Mare dove ha ricevuto le prime medicazioni. Giudicata subito fuori pericolo, la Zeno è stata poi trasferita all’ospedale Maresca di Torre del Greco dove nella serata di ieri ha subito un delicato intervento. Le è stata estratta una pallottola che, entrata dal gluteo, si era conficcata nella gamba destra. Oggi, anche in base alle sue condizioni di salute, potrebbe essere ascoltata dagli investigatori.

Intanto, ieri gli agenti hanno fatto i primi rilievi e non escludono alcuna pista investigativa. La vittima del raid è la sorella di Tommaso Zeno, pregiudicato ritenuto vicino al clan Vollaro. L’uomo fu destinatario di un decreto di fermo il 7 ottobre 2011 insieme ad altri due presunti esponenti del clan con l’accusa di estorsioni ai commercianti. Ora il pregiudicato non è in carcere e non si esclude la pista del raid di camorra, verosimilmente per qualche ritorsione.
Tuttavia, gli inquirenti battono anche la pista passionale poiché hanno verificato che la 43enne in passato è stata vittima di stalking e non è escluso che qualche ex abbia voluto vendicarsi per la fine non gradita di una relazione. Infine, gli investigatori hanno accertato che nel momento del raid la 43enne percorreva il viale insieme ad altre persone, le stesse che poi sono scomparse al momento dell’arrivo delle forze dell’ordine. Un elemento che potrebbe far pensare a uno scambio di persona. Ma ora saranno gli agenti a far luce sul caso, anche attraverso l’ausilio delle telecamere di videosorveglianza dei negozi della zona e delle dichiarazioni dei commercianti.

In realtà, in zona le bocche sono serrate. Alcune donne ascoltate in II viale Melina (che preferiscono rimanere anonime) riferiscono di conoscere la signora, che abitualmente frequenta l’area mercatale, e che la causa potrebbe essere stata una lite familiare proprio con il fratello. «Non è la prima volta che accade - dicono - fanno sempre questo». Voci che potranno solo essere confermate o smentite dalle forze dell’ordine.
 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino