Porto di Napoli, interrogazione parlamentare M5S ai ministri Costa e Toninelli

Porto di Napoli, interrogazione parlamentare M5S ai ministri Costa e Toninelli
«I lavori per la Darsena di Levante nel Porto di Napoli sono costati 24 milioni in più del previsto. Come se non bastasse, l’Autorità Portuale ha pure...

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«I lavori per la Darsena di Levante nel Porto di Napoli sono costati 24 milioni in più del previsto. Come se non bastasse, l’Autorità Portuale ha pure rinunciato a incassare 11 milioni in penali per i tre anni di ritardo».


Il senatore Vincenzo Presutto (M5S) è il primo firmatario, di una nuova interrogazione parlamentare al Ministro dell’Ambiente e tutela del territorio e del mare Sergio Costa e al ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli, che ha come oggetto presunte irregolarità portate a termine dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale. L’interrogazione vede altri 40 senatori del Movimento 5 Stelle firmatari.

«Una cifra enorme sborsata dall’Autorità Portuale (ora A.d.S.P) all’A.T.I. Trevi S.p.A che ha vinto l’appalto. L’autorità che ha bandito la gara non ha vigilato affinchè l’appalto fosse completato nei tempi e nelle modalità richieste. Per questo chiediamo l’intervento di Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare».

«Chiediamo al ministro di sollecitare l’intervento dell’Anac e della Corte dei Conti –prosegue Presutto - per verificare la condotta dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale. Questo anche per comprendere perché la Stazione Appaltante non abbia applicato le penali previste nel contratto per un ritardo nella consegna di oltre tre anni, rinunciando a 11 milioni di euro».

«Al ministro dell’Ambiente chiediamo – chiude l’interrogazione – di verificare l'inquinamento ambientale che deriverebbe dalla dispersione di sostanze inquinanti dovuta alla parziale permeabilità della vasca di colmata non rispettosa dei limiti di permeabilità del tufo imposti dalla normativa e quindi parzialmente inidonea all'accoglimento dei materiali del dragaggio e suscettibile di recare pregiudizio alla salubrità dell'ambiente». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino