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All’esterno mostravano felicità nascondendo una quotidianità che tra le quattro mura di casa era diventata difficile da sopportare, specie negli ultimi tempi. Possessione e gelosia dopo 18 anni di convivenza. E le violenze, che sarebbero state negate anche al cospetto dei carabinieri, a cui una sera era giunta una segnalazione per una lite in famiglia. Accadeva una decina di giorni fa. In casa i militari non avrebbero trovato nessuno, successivamente Antonio Di Razza e la moglie Angela Gioiello avrebbero minimizzato tutto. Niente nero su bianco, nessuna denuncia formalizzata.
I segni della sofferenza sul viso della donna e qualche livido la spinsero qualche giorno dopo a trascorrere una notte a casa della madre, lontana da quel marito ormai accecato dalla gelosia e ossessionato dall’ipotesi che la moglie potesse avere un altro uomo. Uno spaccato ricostruito all’indomani dell’omicidio-suicidio e confermato da Salvatore S., cugino della donna: «Lei voleva allontanarsi, voleva lasciarlo ma non aveva il coraggio. Aveva paura e l’altro giorno è andata dai carabinieri ma alla fine non è accaduto nulla. Era una vittima di lui».
Accuse che si rimpallano tra due famiglie dilaniate dal dolore, che raccontano una realtà da prospettive diverse: «Tony era uno che teneva alla famiglia, viveva per la moglie e i figli. Ho vissuto la loro storia d’amore dal primo momento, mai ho sentito parlare di problemi», dice invece Vincenzo M., amico di infanzia e per anni collega dell’uomo. In mezzo ci sono ora tre ragazzini di 8, 13 e 16 anni rimasti orfani di entrambi i genitori e che da ieri sono in affidamento alla nonna materna, lontani da quella casa popolare al primo piano di via Parini che la coppia aveva ristrutturato da poco.
L’abitazione è stata messa sotto sequestro dai carabinieri della Compagnia di Pozzuoli che indagano sull’omicidio-suicidio.
Spetterà adesso alla Scientifica stabilire con esattezza quanti colpi di pistola sono stati esplosi e capire da dove provenisse l’arma, risultata detenuta illegalmente. Un delitto maturato poche ore dopo un pranzo in famiglia, un pomeriggio trascorso insieme ai figli al McDonald's e in un centro commerciale. Momenti di normalità e felicità immortalati anche nelle stories di WhatsApp da genitori e figli. Poi il ritorno a casa e quel blackout tra le 16 e le 17, orario dell’allarme lanciato al 112 dai vicini allertati dai figli della coppia, che sono corsi in cortile a chiedere aiuto ai nonni paterni e alle zie che abitano nello stesso parco.
Cosa è accaduto in quel lasso di tempo? Angela, da quanto è emerso, sarebbe andata a riposare mentre i figli girovagavano tra il salone e le altre stanze. Tony era in casa con loro, anche se qualcuno lo avrebbe visto scendere, andare in auto, e poi risalire. Tra la coppia ci sarebbe stato uno scambio di accuse, poi qualche parola detta dalla donna che avrebbe scatenato il raptus.
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