Cosa bisogna fare in caso di terremoto? Per rispondere a questa domanda ed essere pronti all'emergenza i volontari della Croce rossa, della Protezione civile e militari...
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Lo scenario è quello di un terremoto a largo della costa del golfo di Pozzuoli a una profondità di circa 8 chilometri, che potrebbe scatenare anche un maremoto con onde alte quasi tre metri. Un evento del genere renderebbe necessaria l’«evacuazione medica (Medevac)» degli abitanti a rischio e così, grazie all'esercitazione - promossa e organizzata dal Comune di Pozzuoli e dall’Accademia Aeronautica con la collaborazione del 118, del Corpo militare volontario della Croce rossa italiana e della Protezione civile, con l'alto patrocinio della presidenza del consiglio dei Ministri - i cittadini non si faranno trovare imprepararti.
«Lo scenario è quello di un forte sisma», dichiara l'architetto Francalberto De Simone a capo della Protezione civile del comune di Pozzuoli. «I feriti vengono prima raggruppati - continua De Simone - e poi trasportati nell'ospedale da campo all'interno dell'Accademia Aeronautica. Qui gli viene assegnato un codice di emergenza, e infine vengono trasportarli nelle vicine strutture ospedaliere».
Centinaia di persone hanno partecipato alla simulazione: «Queste esercitazioni - dichiara il comandante dell'Accademia Generale Nicola Lanza de Cristoforis - servono tanto a noi quanto ai cittadini di Pozzuoli: saranno loro a dare una mano in caso di emergenza. In questo momento non abbiamo un nemico preciso da combattere, ma dobbiamo imparare a essere uniti e collaborativi affinché, in caso di necessità, tutto proceda per il verso giusto». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino