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Lunedì 15 agosto, dalle ore 16:30, nella parte di porto prossima alla Darsena, detta “U Valjone”, i pescatori puteolani gareggiano nella tradizionale sfida all’ultima bandierina, dopo due anni di interruzione causati dalla pandemia. Il Pennone a Mare o Palo di Sapone è da luglio 2020 iscritto nell’Inventario Ipic degli elementi culturali immateriali campani. La manifestazione, di cui si parla per la prima volta in un articolo datato 1886, è l’unica festa popolare conservata a Pozzuoli, nonostante i grossi cambiamenti che hanno caratterizzato, dall’inizio del novecento, il tessuto socio-economico cittadino.
Il Pennone a Mare o Palo di Sapone, in dialetto puteolano “U Pennone o U Pal ‘i Sapune”, è una festa popolare legata alla devozione dei pescatori puteolani per l’assunta, protettrice della gente di mare. Su di un palo in legno di 15 metri, cosparso di grasso animale, posto a 45° rispetto alla banchina e sospeso sul mare, sono posizionate 3 bandierine, corrispondenti ad altrettanti gradini del podio. Atleti di ogni età, devoti alla Stella Maris, gareggiano in una goliardica prova di coraggio ed equilibrio, esortati dal pubblico, che occupa la banchina e il mare antistante. Vince colui che, camminando sullo scivoloso palo, riesce a strappare una delle tre bandierine prima di cadere in mare. Al termine della gara, i partecipanti si recano nella chiesetta dell’Assunta a mare per la celebrazione religiosa e la processione per le vie del centro storico.
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