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Accendini usati, carta stagnola e bottiglie vuote, lasciate a terra nei cunicoli delle «Centocamerelle». È la triste istantanea circa la frequentazione, da parte di presunti tossicodipendenti, delle cisterne d’epoca romana, conservate nel polmone verde di villa Avellino, al centro di Pozzuoli.
A segnalare il caso, alcuni frequentatori del parco pubblico, che hanno notato uno strappo nella rete posta a protezione del sito, da dove sarebbe possibile accedere alla fitta rete di cunicoli d’epoca romana. Notato anche un viavai di giovani coppie in cerca di intimità.
I ruderi romani di villa Avellino, resti di un criptoportico, ambienti voltati e una cisterna di notevoli dimensioni di epoca imperiale, spesso sono presi di mira dai vandali che li imbrattano periodicamente con lo spray.
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