Premio Salvo Sapio, due vincitori per la seconda edizione

«Umanesimo e rigore scientifico. Il futuro come il passato: la strada che conduce alla qualità è sempre la stessa. Una rigorosa preparazione sommata allo...

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«Umanesimo e rigore scientifico. Il futuro come il passato: la strada che conduce alla qualità è sempre la stessa. Una rigorosa preparazione sommata allo scrupolo della verità. Salvo Sapio era questo». Il Direttore de «Il Mattino» Alessandro Barbano ricorda così il giornalista prematuramente scomaprso. Ed è questo il messaggio che questa mattina il nostro quotidiano e l'università Federico II hanno lanciato ai giovani nel corso della cerimonia di consegna per il premio Salvo Sapio.

 
Il cronista aveva posto l'accento sulle eccellenze del mondo accademico e così il lavoro dei giovani laureati della Federico II che hanno svolto una tesi di laurea in Comunicazione sarà valorizzato attraverso il premio. Il rapporto, quello tra il giornale e l'università, come ha sottolineato il Rettore Gaetano Manfredi punta sulla percezione che la comunicazione imprime sulla comunità. «Stimolare continuamente la ricerca è la base per guardare oltre e questo premio è un'occasione meravigliosa - ha spiegato il Rettore Manfredi - quella con Il Mattino è una relazione che ci arricchisce e non posso far altro che ringraziare il giornale, sono per noi e per i ragazzi uno stimolo importante ed un grande strumento di diffusione culturale».

Un concetto bene interpretato dai due giovani laureati che hanno vinto il premio dedicato a Salvo Sapio. Il primo classificato, Davide Pistorio (seguito dalla professoressa Monica Murero) ha esaminato il ruolo e le potenzialità della tecnologia digitale in campo sanitario soffermandosi sull'uso crescente dei social da parte di pazienti e operatori, mentre la seconda vincitrice, Alessandra Caligiuri (seguito dal professor Francesco Montuori), ha lavorato sulla storia della lingua italiana esaminando 50 volantini di diverse estrazioni politiche nell'ambito del movimento del '77.

Due lavori che esaltano la capacità di un'analisi dei fatti letti alla luce della propria preparazione culturale. «Salvo era molto preciso nelle sue analisi - ha ricordato il Direttore Barbano - è il simbolo di un giornalismo moderno che non dimentica i valori importanti come quelli della famiglia». Mario, il primogenito di Salvo ha partecipato alla cerimonia in prima fila insieme ai nonni. Ha ritrovato nel computer di suo padre alcuni brevi versi che ha letto con grande animo. «Una sensibilità che la 'famiglia Mattino' riconosce e ricorda - ha sottolineato Nando Santonastaso - chi ha varcato la porta di via Chiatamone conosce bene l'attaccamento verso il giornale e i valori che ci sono dietro. Ci sentiamo legati ad un percorso ad una storia, consapevoli dell'importanza di lavorare per questa testata. Salvo - ha detto Santonastaso rivolgendosi al piccolo Mario - lo ricordava ogni giorno».


E proprio il valore famiglia è il ricordo che ha voluto lasciare anche il presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli che ha ricordato in più di un'occasione come Salvo abbia coniugato la sua famiglia al lavoro. «Mi presentò sua moglie Daniela che purtroppo ci ha lasciato poco dopo Salvo - ha ricordato il presidente Lucarelli - non posso dimenticare la sua voglia di vivere e il suo orgoglio quando ci parlava dei figli Mario e Jacopo». Due ragazzini a cui non mancherà supporto dal mondo giornalistico e accademico. «Siamo sicuri che la curiosità verso il futuro dei figli di Salvo ma non solo possa essere da esempio e da stimolo anche per i grandi» ha concluso Claudio Silvestri responsabile del Sindacato unitario giornalisti della Campania.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino