Era diventato il terrore della Villa Comunale. Insieme con altri tre complici ha messo a segno una decina di colpi in meno di un mese, l'estate scorsa. Ieri è stato...
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Li chiamavano la banda dei Pokemon, perché erano cacciatori di cacciatori delle creature immaginarie da catturare con il telefonino. E proprio i cellulari erano l'oggetto ricercato dai baby rapinatori. I quali non esitavano a minacciare anche con un coltello i malcapitati che capitavano a tiro, soprattutto nei viali della Villa Comunale. Il quindicenne arrestato è il terzo dei componenti la banda, ma secondo gli investigatori ci sarebbe ancora un altro minore che avrebbe fatto parte della gang. Il gruppo era composito: ne facevano parte tutti minorenni provenienti dai quartieri della periferia settentrionale e della provincia.
Gli episodi contestati sono quattro, tutti avvenuti all'interno della Villa Comunale, luogo ideale per mettere a segno i colpi e perciò scelto non solo per la possibilità di agire indisturbati, riparati dalla vegetazione e col favore della scarsa illuminazione, ma anche per la presenza di facili prede. Soprattutto coetanei, ragazzini e adolescenti. L'ultima rapina denunciata venne commessa l'otto agosto. Poco prima dell'imbrunire il gruppo accerchiò una donna che stava facendo jogging: la vittima fu costretta - con minacce e spintoni - a cedere lo smartphone ai giovanissimi banditi.
Una settimana prima, sempre in Villa, si verificò un altro episodio poi denunciato alla polizia. Era il 30 luglio quando un sedicenne residente a Frattamaggiore impegnato nel gioco Pokemon Go venne avvicinato in pieno giorno dai quattro coetanei che evidentemente lo tenevano d'occhio da tempo. Uno dei baby rapinatori non esitò a impugnare un coltello puntandolo contro la vittima: Dacci il cellulare o ti ammazzo. Si sfiorò la tragedia, in quell'occasione. Perché al primo accenno di reazione l'aggressore non esitò a menare alcuni fendenti che ferirono il 16enne a un braccio e al gluteo. Subito dopo l'aggressione il ragazzo aveva telefonato ad alcuni amici che si trovavano nella stessa zona chiedendo aiuto e spiegando di essere stato accoltellato. Il sedicenne, soccorso dai sanitari del 118 arrivati sul posto insieme a due volanti della Polizia di Stato, era stato accompagnato al Pronto Soccorso dell'ospedale Loreto Mare. Le indagini - coordinate dai pubblici ministeri della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minori di Napoli - continuano. C'è il sospetto che gli episodi delittuosi non si fermino a quelli accertati, e che dietro altre denunce presentate fino alla fine dell'estate possa esserci la stessa mano seriale della baby gang.
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Il Mattino