Le Regionali sono dietro l'angolo, e al netto della variabile delle elezioni politiche anticipate, saranno il primo appuntamento elettorale per la Campania. Tuttavia, se il...
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Incassare il sindaco della terza città d'Italia sarebbe un successo di largo respiro per qualsiasi partito. Il Pd - e il centrosinistra nel suo complesso- appare come la forza maggiormente in difficoltà nell'individuare un leader. Tanto che dall'altra parte delle barricata, Lega, Fdi, passando per il M5S, si temporeggia sul candidato sindaco in attesa delle scelte degli avversari. Ma c'è chi non ci sta a questa prospettiva e si chiama Antonio Bassolino, ultimo a rassegnarsi. Oggi alle 17,30 l'ex sindaco riparte con la fondazione Sudd inaugurando la nuova sede nella centralissima via Toledo 210, al quarto piano presso la Galleria Umberto e chissà che non possa diventare quel laboratorio politico culturale dove raccogliere non i nostalgici del rinascimento ma gente di buona volontà decisa a dare un contributo per la città in termini di amministrazione pura slegata da ideologismi e politicismi.
Non è che Bassolino voglia indossare di nuovo la fascia tricolore, magari sotto sotto l'ambizione legittima e umana potrebbe anche starci, più probabile che l'ex sindaco voglia dare una mano per fare uscire il Pd e il centrosinistra da questa notte napoletana. Certo di aspiranti sindaci ce ne sono. In campo, per ultimo in ordine di tempo, Gennaro Migliore, portavoce del renzismo e protagonista in numerosi salotti televisivi durante una stagione non fortunatissima per i dem. Sullo sfondo spererebbe di provarci Umberto De Gregorio, presidente dell'Eav.
La sensazione è che il Pd dovrebbe mettere in campo idee e leader diventati tali non per investitura mediatica ma per quello che hanno fatto e che sono. In questo senso il laboratorio Sudd potrebbe essere il luogo dove accogliere una classe dirigente nuova e dove la stessa possa esprimersi in libertà. Tra le personalità, Raffale Cantone - il presidente dell'Autorità anticorruzione - che al Mattino qualche settimana fa rispetto a una sua discesa in campo come candidato sindaco aprì uno spiraglio: «Io sono candidato alle Procure cui ho fatto richiesta, direi che questa è la mia decisione a oggi poi che ne so cosa può accadere tra un anno e mezzo o due?». Non mancano le voci su Paolo Siani, deputato indipendente eletto a Napoli nelle liste del Pd e che potrebbe allargare i confini dell'attuale partito e di una eventuale coalizione.
Sugli altri fronti, il partito di Salvini vanta un 10% alle ultime Europee e confida in sondaggi che lo darebbero al doppio. Ma non si intravedono ancora personalità tali da sostenere la fascia tricolore di Napoli. Fi è un enigma mentre il M5S ha un asso nella manica, oggettivamente l'unico spendibile: Roberto Fico, il presidente della Camera, decisamente lontano dalla classica ammuina grillina. Giochi tutti da fare, ma ormai la fase per la scelta dei candidati subito dopo le ferie estive entrerà nel vivo, in particolare per quanto riguarda i democratici che prima di giungere a una designazione dovranno svolgere le primarie, con tutti i problemi che questo tipo di consultazione a Napoli ha sempre procurato, tra contestazioni e infiniti veleni. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino