Primarie Pd, i sindaci di Napoli e Campania votano Bonaccini

Ma dalla Campania si leva forte la richiesta di celebrare parallelamente anche i congressi per i segretari locali

Stefano Bonaccini gran favorito alle primarie Pd
Un plebiscito per Bonaccini. Non potrà votarlo il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che non essendo iscritto formalmente al Pd non potrà esprimersi per la scelta...

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Un plebiscito per Bonaccini. Non potrà votarlo il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che non essendo iscritto formalmente al Pd non potrà esprimersi per la scelta del futuro segretario del Partito democratico. I sindaci democrat degli altri grandi Comuni della provincia partenopea sono quasi tutti schierati con Stefano Bonaccini che proprio domani sarà in Campania, ad Avellino, per tirare la volata in vista del congresso. Ma nel Pd campano non è solo la scelta del segretario nazionale a tenere banco, è forte la richiesta della base di celebrare parallelamente anche i congressi per eleggere i segretari locali. Di qui la polemica divampata da parte di alcuni consiglieri regionali che hanno chiesto a Francesco Boccia, attualmente commissario regionale, di fare un passo indietro dopo essersi espresso a favore dell'avversaria di Bonaccini di origini svizzere, Elly Schlein. Una Schlein che nei principali Comuni della provincia non raccoglie grandi elettori.

Chi non ha dubbi sul voto è certamente il sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni. «Sosterrò in maniera convinta la candidatura alla segreteria del partito di Stefano Bonaccini - dice il primo cittadino puteolano - perché egli rappresenta al meglio l'intera comunità democratica. Inoltre non è un uomo imposto dall'alto, ha esperienza e praticità del territorio, sa come gestire la macchina politica-amministrativa. Da presidente di una regione importante come l'Emilia Romagna, conosce perfettamente le problematiche e le priorità da affrontare all'interno del nostro partito». Manzoni si schiera poi con i consiglieri regionali per quanto concerne la richiesta di dimissioni di Boccia: «Sono d'accordo - dice - con la proposta di far fare un passo indietro di Boccia da commissario regionale del Pd». Un altro sindaco che proprio non ha dubbi sul futuro del partito è quello del Comune non capoluogo più popoloso d'Italia, Nicola Pirozzi di Giugliano in Campania: «Ancor prima che Bonaccini si candidasse - spiega - ero già convinto che fosse la persona adatta a guidare il Pd, ora che è in campo non ho alcun dubbio su chi votare al congresso». Sulla stessa scia anche il primo cittadino di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno. «Il Pd - dice il sindaco della città di Massimo Troisi - ha bisogno di tornare a parlare con i cittadini, dando risposte alle loro necessità, attingendo per le scelte dal suo bagaglio di valori. Non serve cambiare un nome al partito, ma la sua vecchia rappresentanza politica si, dato che si è persa nell'autoreferenzialità allontanandosi dalle necessità dei cittadini. Abbiamo affrontato una campagna elettorale nazionale non dicendo agli elettori cosa avremmo voluto fare, ma chiedendo meramente il voto per salvaguardare candidati che nulla avevano a che vedere con i territori, slegando la rappresentanza politica del Pd dal contatto diretto con il territorio. Voto Bonaccini proprio perché da amministratore ogni giorno dimostra con i fatti cosa significa risolvere i problemi dei propri concittadini». La pensa così anche il sindaco di Frattamaggiore, Marco Del Prete. «Non ho ancora deciso - dice Del Prete, che su Whatsapp sfoggia una foto profilo insieme al governatore De Luca - perché voglio ascoltare i programmi di tutti fino all'ultimo giorno, ma al 99% sarò con Bonaccini al 99%. Spero che contemporaneamente terremo anche i congressi a livello locale al più presto».

Chi non ha ancora deciso con chi schierarsi è invece il sindaco del densissimo Comune di Portici, Enzo Cuomo, ex senatore e dirigente di peso del Pd. Spiega che deciderà all'ultimo, ma condivide la posizione di Piero De Luca sul documento dei consiglieri regionali contro Boccia: «Le sue dimissioni allungherebbero solo i tempi, i congressi a livello locale vanno fatti al più presto, ma non è il caso di dividerci internamente». Ancora non ha scelto il suo futuro segretario anche il sindaco di Meta di Sorrento, Giuseppe Tito. «Faccio riferimento a Enza Amato, la presidente del Consiglio comunale di Napoli - dice - ma non abbiamo ancora scelto, lo decideremo. Di certo il Pd deve smetterla di chiudersi nei Palazzi romani e nelle stanze dei bottoni senza confrontarsi con i territori, su questo punto fonderò le mie scelte». A mani vuote, almeno per ora, resta Schlein. 

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Il Mattino