Vesuvio, primi incendi e la denuncia dei residenti: «Serve più prevenzione»

Vesuvio, primi incendi e la denuncia dei residenti: «Serve più prevenzione»
Un rogo di vaste dimensioni è divampato mercoledì pomeriggio nel Parco nazionale del Vesuvio, nel punto in cui nel 2017 si svilupparono i primi focolai. Le complesse...

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Un rogo di vaste dimensioni è divampato mercoledì pomeriggio nel Parco nazionale del Vesuvio, nel punto in cui nel 2017 si svilupparono i primi focolai. Le complesse operazioni di spegnimento e il vigore delle fiamme, che hanno lambito alcune strutture ricettive, hanno fatto ripiombare nel terrore associazioni e residenti che chiedono maggiore prevenzione.



Tutto è cominciato quando un terreno invaso da sterpaglie in via Viulo, una traversa della principale via Vesuvio a quota 500, è andato in fiamme. Grazie alle numerose segnalazioni, e anche del presidio di avvistamento degli incendi boschivi (Aib), sono giunti sul posto diversi mezzi del Vigili del Fuoco provenienti da Castellammare, Torre del Greco e Napoli. Le fiamme alimentate dal vento stavano per riversarsi sulla strada e su alcuni locali della zona, ma l'intervento dei pompieri ha evitato il peggio. A sostegno dei Vigili del Fuoco anche i volontari del Club Alpino Italiano, di Primaurora e della Rete a difesa del Vesuvio oltre ai titolari delle strutture ricettive coinvolte. Più tardi sono giunti anche due canadair che hanno supportato l'elicottero, domando la furia delle fiamme e mettendo in sicurezza l'area.

Le operazioni di spegnimento si sono concluse dopo le 21, ma i residenti hanno temuto il peggio a causa dell'intensità del vento. «Contro il degrado e l'abbandono - ha detto l'avvocato Maria Herta Palomba, residente e referente dell'associazione fondiaria Oasivesuvio - non saranno mai sufficienti norme, ordinanze sindacali e sanzioni, occorre altro. Chiediamo fortemente un tavolo con tutte le istituzioni, a partire dal Parco e dai Comuni. Non possiamo permettere si ripeta la tragedia del 2017». 

«Bisogna arrivare preparati - interviene il presidente di Primaurora, Silvano Somma - alla fase di massimo rischio incendi che, viste le condizioni di siccità, sembra essersi anticipata. Rimane ovviamente centrale il tema della prevenzione poiché non sempre, purtroppo, si avrà la fortuna di avere due canadair a disposizione come successo l'altro giorno e quando l estate diventerà ancora più rovente avere mezzi aerei diventerà più difficile». L'Ente Parco Nazionale annuncia che i due presidi permanenti per l'antincendio boschivo «partiranno il primo luglio, perché la stagione più a rischio è tra agosto e settembre».

Nei giorni precedenti roghi di rifiuti si sono verificati in vico San Vito, davanti alla chiesa Sacro Cuore di Gesù. «Bisogna intervenire adesso - ha detto don Marco Ricci - prima che sia troppo tardi».

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Il Mattino