Tre piazze per il Primo maggio, la festa del Lavoro. Insomma, Napoli si distingue anche in questa ricorrenza molto importante, e non tutti sono felicissimi perché, alla...
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Vediamole più da vicino queste feste che inevitabilmente assumono una connotazione politica molto forte. C'è la festa del Comune in piazza Dante ribattezzata dei «Terroni uniti», in omaggio alla trasferta di Pontida con tanto di concertone. Presentata, ieri in piazza Municipio e non nella sala Giunta di Palazzo San Giacomo. Si festeggia la tutela dei diritti, l'antirazzismo, la difesa dei più deboli, e anche il lavoro. Il Comune ha addirittura istituzionalizzato questo evento anche per gli anni a venire. L'ala socialista di Dema - il gruppo consiliare più numeroso dell'Assemblea cittadina - non è convintissimo di questo scelta. «Il sindaco inviti anche i sindacati a piazza Dante» dice Nino Simeone. Saranno fischiate le orecchie al capogruppo Rosario Andreozzi e alla pasionaria radical-rivoluzionaria Eleonora De Majo che hanno sponsorizzato il concertone politicamente ieri.
Si diceva dei Movimenti, che teoricamente dovevano essere ieri di fianco all'ex pm de Magistris in piazza Municipio, e invece non solo non c'erano ma domani presenteranno la loro celebrazione a Bagnoli, luogo simbolo degli arancioni. Il manifesto della kermesse, che si annuncia molto seriosa, recita in maniera chiara: «Per un Primo maggio di lotta», celebrazioni che si terranno nella location della ex Nato.
Veniamo ai sindacati. Anche loro presenteranno domani la manifestazione unitaria nella sede storica della Uil al Porto, al Varco Pisacane. Le celebrazioni del Primo maggio sono sacre e la polemica è in sordina, tuttavia il sindaco sull'argomento se la cava così: «Tre piazze? È un bel Primo maggio io sarò in tutte e tre le manifestazioni».
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