Procida capitale della cultura 2022, tutti gli eventi: venerdì Santo con i Misteri

Procida capitale della cultura 2022, tutti gli eventi: venerdì Santo con i Misteri
Dal silenzio e dal buio di due anni di emergenza Covid alla luce di una primavera che la coincidenza con l'avvio delle manifestazioni per Procida capitale della cultura rende...

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Dal silenzio e dal buio di due anni di emergenza Covid alla luce di una primavera che la coincidenza con l'avvio delle manifestazioni per Procida capitale della cultura rende ancora più significativa. Manca meno di una settimana all'alba del Venerdì Santo, quando le tavole dei Misteri usciranno dai laboratori in cui sono state allestite con tenacia e pazienza nel corso dell'anno, per essere portate in una lunga, suggestiva processione lungo le strade del centro storico. In queste ore gli artigiani stanno sistemando, nei locali dell'ex casa penale di Terra Murata, gli ultimi dettagli di queste particolari e maestose rappresentazioni iconografiche degli episodi della vita del Cristo: opere che impegnano ogni energia di questo gruppo di isolani appassionati che si tramandano di generazione in generazione i segreti di una tradizione secolare. Quest'anno il numero dei Misteri sarà minore rispetto al solito: solo una trentina contro i cinquanta degli anni precedenti al Covid, colpa del trascinarsi della pandemia che ha consentito alle autorità competenti (Comune, Asl, Curia Arcivescovile di Napoli) di dare l'ok al ritorno del rito solo poche settimane fa. Ma il fascino e l'emozione, vissute dall'isola intera con partecipazione intensa, promettono di restare invariati. 

Giuseppe Lubrano Lavadera, presidente dell'associazione L'isola dei Misteri - una delle due che promuovono la realizzazione delle tavole - ieri ha illustrato la processione al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che nell'ex chiesa di Santa Margherita Nuova ha voluto visitare i locali laboratorio. «Innanzitutto - ha spiegato - va detto, precisato e ribadito che la nostra processione non è affatto una sfilata di carri allegorici, cui non è minimamente paragonabile. Il nostro è un atto di fede, è una preghiera, è una manifestazione della nostra religiosità. Che nel Venerdì Santo trova la sua espressione, maturata in un impegno che ha inizio quando si sceglie il tema evangelico da rappresentare e prosegue nella costruzione della tavola allegorica, per terminare nel rito processionale. La nostra processione prosegue Lubrano è unica, nel senso che è diversa rispetto anche ai simili riti processionali che si tengono in tanti paesi italiani, specie del Sud, ma anche all'estero, come a Siviglia per dirne una. La processione procidana, che affonda le sue radici nel Seicento - insiste Lubrano Lavadera - si ripete ma nello stesso tempo cambia ogni anno. I Misteri non sono mai gli stessi. Pur facendo riferimento a tematiche classiche tratte dal Vangelo, essi sono vere e proprie realizzazioni artistiche che riflettono lo stato d'animo, le emozioni dei ragazzi che ogni anno li costruiscono». 

Cosa vedremo, allora, venerdì prossimo? «Il tema - riprende l'artigiano - è Io sono venuto come luce e chiunque crederà in me, non temerà le tenebre. Il lavoro è realizzato e interpretato come un viaggio nelle difficoltà della vita quotidiana. Alla fine del tunnel buio si riuscirà rivedere la luce che è rappresentata dal volto di Gesù. In questa strada buia ci sono i demoni che attentano alla nostra serena quotidianità cercando di distruggere l'albero della vita. Ma sulle radici dell'albero ci sono dei fiori che ci accompagnano verso la luce forte del volto del Cristo». Sarà diversa, questa uscita, di fatto il primo dei trecento eventi inseriti nel cartellone di Procida capitale, rispetto a tutte le altre che l'hanno preceduta? Di certo lo sarà per ciò che riguarda la platea, più vasta e più internazionale, in linea con le presenze annunciate per il ponte di Pasqua, un movimento forse per la prima volta composto da turisti in maggioranza non napoletani e campani. Potenzialmente una nuova linfa anche per questa secolare tradizione, che come molte attività che sanno di antico scontano dei problemi. Spiega Antonio Anzalone, presidente dell'altra associazione all'opera, I ragazzi dei Misteri: «Purtroppo non c'è ricambio generazionale. Manca chi sostituisca i costruttori storici, i più giovani non sono più motivati come una volta». Fortuna che da qualche anno la Processione è stata aperta anche alla partecipazione delle donne, le quali hanno aderito alla novità con entusiasmo. D'altronde, realizzare e portare un Mistero comporta sacrifici, anche economici: ogni tavola viene a costare dai 1000 ai 4000 euro. 

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Il Mattino