Derby alla Procura di Napoli: Amato e Di Monte in pole position

Derby alla Procura di Napoli: Amato e Di Monte in pole position
Comincia a definirsi la partita per due dei tre posti di procuratore aggiunto nella Procura di Napoli. In questi giorni, la commissione incarichi direttivi ha proposto i nomi dei...

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Comincia a definirsi la partita per due dei tre posti di procuratore aggiunto nella Procura di Napoli. In questi giorni, la commissione incarichi direttivi ha proposto i nomi dei magistrati Sergio Amato e Simona Di Monte come procuratori aggiunti a Napoli, nel tentativo di colmare - almeno in parte - le scoperture che risalgono all'estate dello scorso anno. Si tratta di designazioni maturate non all'unanimità, che ora attendono la decisione in sede di plenum.

 
Vanno infatti ricoperti i ruoli lasciati dai magistrati Filippo Beatrice (scomparso prematuramente un anno fa), di Alfonso D'Avino, oggi procuratore a Parma, e di Nunzio Fragliasso, che ha completato il proprio mandato di aggiunto titolare delle indagini in materia di ambiente e territorio.

Ad essere in pole position dunque due magistrati espressione della Procura di Napoli, nel segno della continuità con il lavoro messo in campo dal procuratore Gianni Melillo.

Dopo dieci anni di lavoro come pm anticamorra, Sergio Amato è attualmente in forza alla seconda sezione, il pool di magistrati (sotto lo stretto coordinamento del procuratore) che si occupa di reati contro la pubblica amministrazione. In questa veste, il pm Amato sta conducendo indagini su Soresa, ma anche sul caso Fondazione Banco di Napoli segnato nei mesi scorsi da denunce incrociate da parte di alcuni rappresentanti di vertice dello stesso organo rappresentativo. Una carriera di inquirente anche per Simona Di Monte, che - dopo aver completato il proprio mandato decennale in forza alla Dda di Napoli - rappresenta da qualche anno il ruolo della pubblica accusa in forza alla Procura generale.

Resta un terzo posto da aggiunto su cui si giocherà la partita nei prossimi mesi, a partire probabilmente proprio dalla riapertura dei lavori in seno a Palazzo dei Marescialli.

Una riorganizzazione dell'ufficio inquirente che si consuma negli stessi giorni in cui, alcuni magistrati del distretto - in particolare tra Napoli e Caserta - hanno ufficializzato la propria candidatura per il Csm, all'indomani dello scandalo legato al caso Palamara. In sintesi, sono in corsa per Palazzo dei Marescialli il pm anticamorra Francesco De Falco (titolare - tra l'altro - nelle indagini culminate nello smantellamento della cosiddetta paranza dei bimbi); il pm della Dda Fabrizio Vanorio (titolare delle indagini sul fronte anticasalesi, culminate in questi anni in arresti e condanne); e i due procuratori aggiunti di Santa Maria Capua Vetere Antonio D'Amato e Alessandro Milita. Altro passaggio chiave per la Procura di Napoli riguarda invece la nomina di procuratore a Salerno dell'attuale capo della Dda Giuseppe Borrelli, indicato all'unanimità in commissione e ora in attesa della definizione in sede di plenum.


Nomi, incastri e un possibile effetto domino che consentirà al procuratore Melillo di lavorare - a più di un anno dal suo insediamento - con una rosa completa (o quasi) sul fronte delle sfide lanciate da un territorio complesso come quello napoletano. Camorra, pubblica amministrazione, reati ambientali, demolizioni, reati telematici sono i punti chiave della strategia investigativa degli uffici del centro direzionale, mentre ora più che mai si attendono decisioni e valutazioni sull'asse Napoli-Roma. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino