Un anno e mezzo di lavoro e circa 15mila euro da investire - assicura - «per la collettività». Un progettino ad hoc curato nei dettagli che avrebbe dovuto...
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«Quale problema?».
È vero che la sua fidanzata-assessore la stava agevolando?
«S'è visto... Bella agevolazione. Il mio progetto è stato bocciato quasi del tutto».
Non se l'aspettava?
«Francamente no, pensavo di aver fatto un buon lavoro. L'obiettivo era solo quello di ridare un po' di dignità a una strada del centro che non è messa per niente bene. Non è stato possibile? Pazienza, me ne farò una ragione».
Pensare di sostituire i basoli a dispetto dei vincoli della soprintendenza era una operazione un po' azzardata. Non crede?
«È già stato fatto in via Toledo e pure in via Chiaia. Non si capisce perché in via Bisignano no. Sapete qual è la verita?».
Qual è?
«Se non fossi stato il fidanzato di Alessandra Clemente avrei avuto meno problemi e il progetto forse sarebbe anche stato accolto».
Sta dicendo che il suo legame sentimentale con l'assessore l'ha danneggiata?
«Fossi stato uno sconosciuto sono certo che le cose sarebbero andate diversamente».
Allora è vero che era stato segnalato?
«Macché, ma quale segnalazione... Il nostro rapporto è noto e poi con tutto quello che avete scritto anche chi non lo sapeva lo ha saputo. Alessandra è molto amareggiata e a me dispiace davvero perché non c'entra niente in questa storia».
Sarà pure come dice lei, però la Clemente avrebbe dovuto partecipare alla conferenza dei servizi convocata per discutere anche il suo progetto.
«Ma no».
Era stata invitata.
«Non ci è andata».
Certo, dopo la bagarre che è scoppiata...
«Non ci sarebbe andata comunque. In ogni caso la questione è un'altra. Ho provato a fare qualcosa per la città. Una operazione dalla quale non avrei guadagnato niente se non un po' di soddisfazione personale».
Però lei in quella strada è proprietario di un ristorante. O no?
«Certo che lo sono. Ma vi ricordo che avremmo fatto tutto con i nostri soldi, senza chiedere niente a nessuno, a beneficio dei residenti, dei turisti e dei commercianti. Se poi il progetto non è piaciuto è un'altra storia, noi ce l'abbiamo messa tutta per fare qualcosa di buono. Se non va bene vuol dire che la strada resterà poco illuminata, i muri scrostati e il verde un miraggio». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino