Proposta di matrimonio trash a Napoli, 30 euro ai clochard per la pulizia della Galleria Umberto

Proposta di matrimonio trash a Napoli, 30 euro ai clochard per la pulizia della Galleria Umberto
È caccia ai promessi sposi che per giurarsi amore eterno hanno trasformato uno dei più preziosi monumenti partenopei in una location per eventi. La notte tra il 31...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
È caccia ai promessi sposi che per giurarsi amore eterno hanno trasformato uno dei più preziosi monumenti partenopei in una location per eventi. La notte tra il 31 agosto ed il primo settembre nella Galleria Umberto I di Napoli è stato allestito uno scenario da set cinematografico che ha accolto la coppia di innamorati con palloncini a forma di cuore, vistose lettere gonfiabili, un tappeto rosso e fuochi artificiali accesi all'interno della struttura. Lo spettacolo pirotecnico è stato accompagnato dalla musica a tutto volume fino al silenzio per la fatidica domanda dello sposo in abito da cerimonia. Dopo il sì emozionato della ragazza, sono partiti i festeggiamenti tra gli applausi degli invitati e i brindisi con lo spumante. Una promessa d'amore scenografica e originale se non fosse stata celebrata senza alcun tipo di autorizzazione e permesso sul pavimento ottocentesco di un monumento storico e tutelato dalla Sovrintendenza ai beni artistici. Ora forze dell'ordine e autorità cittadine sono sulle tracce dei futuri sposi immortalati in un filmato diventato virale sui social e, loro malgrado, una vera e propria prova per le indagini in corso.


LEGGI ANCHE Napoli, carabinieri a caccia dei responsabili

La bomba che ha sollevato lo sdegno dell'opinione pubblica e l'attenzione delle forze dell'ordine è stata lanciata sui social ma ha provocato anche reazioni istituzionali. Ieri mattina la testata online Identità Insorgenti ha pubblicato sulla sua pagina facebook il video che ritraeva i festeggiamenti dei promessi sposi, accompagnato dalla frase: «I lettori ci inviano questo video. Ma si può pensare di allestire una proposta di matrimonio sotto la Galleria Umberto corredata di tappeto, palloncini e fuochi come se fosse casa propria?. La notizia è stata rilanciata dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli e dal conduttore radiofonico Gianni Simioli che hanno scatenato il mondo del web. «Siamo davvero senza parole. Questa iniziativa aveva i permessi? C'erano le autorizzazioni per accendere addirittura i bengala? Chiediamo al Comune e alla Sovrintendenza se chi ha organizzato questo evento aveva tutti i permessi per poterlo fare - dicono Borrelli e Simioli - Noi riteniamo che certi luoghi, che rappresentano la storia e la cultura della nostra città, debbano essere tutelati e rispettati. Oggi purtroppo questo sito monumentale è in condizioni di grave degrado e dovrebbe essere oggetto di maggiori attenzioni da parte delle autorità preposte».
 

Dopo i festeggiamenti, il pavimento era ricoperto di cera rossa sciolta e dalle chiazze di spumante e cibo. «Mi hanno dato trenta euro e li abbiamo aiutati a pulire» racconta Christoph, uno dei clochard che dorme dentro la Galleria. «Abbiamo portato via tre grandi sacchi neri pieni di sporcizia e al mattino presto il personale di Napoli Servizi ha dovuto grattare il pavimento per scrostare la cera - spiega ancora il clochard - ci sono volute molte ore di lavaggio». La vicenda apostrofata come «un atto vandalico» da Luigi La Rocca, sovrintendente ai Beni artistici per il Comune di Napoli, è ora al centro delle indagini di polizia municipale, polizia di Stato e carabinieri della Compagnia Napoli Centro che sono sulle tracce dei responsabili. Le forze dell'ordine hanno accertato che non c'è stata alcuna richiesta per il loro intervento quella sera. L'Unità Operativa della polizia municipale di Chiaia, così come gli agenti dell'Ufficio prevenzione generale e i militari, stanno eseguendo accertamenti sulle immagini della videosorveglianza che può contare solo sulle registrazioni di attività commerciali. Fino a oggi la Galleria Umberto non è stata dotata neanche di cancelli che possano difenderla da abusi e vandalismo.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino