Poggiomarino, aule al freddo e proteste: caldaie accese dopo 20 giorni

Disagi alla scuola elementare, i genitori chiamano i carabinieri

Aule al freddo e proteste
Due plessi scolastici senza riscaldamenti, la protesta delle mamme e persino l'arrivo dei carabinieri, chiamati dagli genitori arrabbiati. Poi la soluzione, l'intoppo...

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Due plessi scolastici senza riscaldamenti, la protesta delle mamme e persino l'arrivo dei carabinieri, chiamati dagli genitori arrabbiati. Poi la soluzione, l'intoppo burocratico risolto ma le polemiche che continuano, con l'opposizione che attacca l'amministrazione comunale accusandola di «scarsa diligenza». Accade a Poggiomarino, dove per circa venti giorni i plessi di via Roma e di località Flocco della primaria e della materna non hanno avuto i termosifoni accesi.

I primi giorni si sono registrate poche lamentele, poi la protesta è cresciuta gradualmente, insieme al freddo che aumentava. Molte famiglie hanno preferito evitare di mandare i figli a scuola, nelle aule non riscaldate, altri ragazzi si sono buscati un malanno. La settimana scorsa, poi, nel corso di una manifestazione spontanea che si è tenuta fuori al plesso di via Roma (nel centro della cittadina vesuviana), qualcuno ha telefonato ai carabinieri chiedendo loro di intervenire. Le forze dell'ordine sono arrivate sul posto ed hanno preso atto della protesta: il loro arrivo, più che altro, ha contribuito a far crescere lo stato di tensione e a indurre i genitori a proseguire nelle rimostranze.

Una situazione complicata, insomma, che si è risolta soltanto nella mattinata di ieri, quando il vicesindaco Luigi Belcuore ha effettuato gli ultimi sopralluogo nei due plessi al freddo: nella tarda mattinata per l'edificio di via Roma e nel primo pomeriggio per quello della frazione Flocco i termosifoni hanno ripreso a fare il loro dovere. A svelare il motivo del ritardo con cui il servizio di riscaldamento delle aule è partito è stato il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Michele Cangianiello, secondo il quale alla base del problema c'è stata l'assenza dei contatori per il metano.

Da poco tempo, infatti, (dopo un'attesa di decine di anni) anche a Poggiomarino è arrivato il cosiddetto gas di città. Anche il riscaldamento nelle scuole, dunque, viene alimentato col metano: nei due plessi, però, non erano stati ancora installati i contatori. Ciò ha dilatato i tempi fino a che l'arrivo del freddo ha sorpreso gli amministratori, che soltanto ieri hanno risolto il problema. Cangianiello aggiunge: «Dopo due settimane di inerzia amministrativa, abbiamo registrato circa il 50% in meno di presenze dovute a febbre, raffreddore e comprensibile precauzione dei genitori. Nonostante le istanze dei consiglieri di minoranza, le rimostranze dei genitori e le rassicurazioni degli amministratori, la questione è andata avanti fino ad ieri, ciò che è accaduto è vergognoso». 

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Il Mattino