Quarto, Pd contro i Cinquestelle: «L'Antimafia interroghi il sindaco»

Quarto, Pd contro i Cinquestelle: «L'Antimafia interroghi il sindaco»
È nella roccaforte grillina di Quarto che si consuma la resa dei conti politica tra il Pd e il Movimento 5 Stelle. Che finisce sotto accusa per le intercettazioni choc da...

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È nella roccaforte grillina di Quarto che si consuma la resa dei conti politica tra il Pd e il Movimento 5 Stelle. Che finisce sotto accusa per le intercettazioni choc da cui emergono presunti accordi con la camorra. Si muovono così i vertici nazionali del Pd, che lanciano bordate ai leader grillini. Ad uno in particolare: il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, considerato dagli avversari il più forte e pericoloso competitor dei pentastellati. Contro di lui si scaglia, in un tweet, il presidente del Pd Matteo Orfini: «Quando segnalai che a Ostia i clan inneggiavano al M5S, Di Maio disse che mi dovevano ricoverare. Lo disse da Quarto, dove la camorra vota M5S». 


Rincara la dose il vicesegretario dei democrat, Debora Serracchiani, secondo cui «le intercettazioni della Procura di Napoli che mostrerebbero la decisione della camorra di influenzare le elezioni di Quarto a favore dei grillini pongono qualche interrogativo pubblico. Se le indiscrezioni fossero vere si tratterebbe di un caso gravissimo di inquinamento e condizionamento della criminalità organizzata. Di Maio e Fico a Quarto hanno fatto campagna elettorale a tappeto, dando lezioni di onestà. Credo sia quindi legittimo chiedere chiarimenti e spiegazioni». Simile il tenore delle parole di altri dirigenti e parlamentari del Pd, come l’eurodeputata Simona Bonafè, che chiama in causa Beppe Grillo: «Dite a Grillo che Quarto non è uno scoglio di Genova ma uno dei comuni amministrati dal M5S. Silenzio su voto di scambio con camorra?». E Sandra Zampa, vicepresidente del partito, rilancia: «Sono certa che chi ha fatto del tema della trasparenza e dell’onestà una bandiera da usare contro gli altri, per ferire avversari politici, non si illuda che il silenzio copra la gravità di quanto va emergendo».
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Il Mattino