Quattro Giornate di Napoli, Zurzolo gratis al Maschio Angioino: omaggio al coraggio della città

A sinistra Marco Zurzolo mentre suona il sax, a destra un gruppo di scugnizzi circonda un militare tedesco
Un omaggio al coraggio dell’unica grande città europea che, durante la Seconda Guerra Mondiale, riuscì a liberarsi dall’occupazione dei nazisti tedeschi...

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Un omaggio al coraggio dell’unica grande città europea che, durante la Seconda Guerra Mondiale, riuscì a liberarsi dall’occupazione dei nazisti tedeschi e dei fascisti italiani con le sue forze, anticipando l’intervento delle truppe alleate. È quello che vuole essere lo spettacolo che si terrà questa sera al Maschio Angioino, che avrà come protagonisti le guarrattelle di Alfredo Giraldi e un gruppo di musicisti capitanato da Marco Zurzolo. Giraldi, che sarà anche voce narrante, farà interpretare ai suoi burattini storie di scugnizzi che nel corso di quelle quattro giornate, dal 28 settembre al primo ottobre del 1943, combatterono contro gli invasori e contribuirono a liberare la città. Mentre il sax alto di Zurzolo, quello baritono di Gabriella Grossi, la chitarra di Carlo Fimiani, il basso di Davide Costagliola, la batteria di Antonio Mabelli e le voci di Manuela Renno e Gianluigi Esposito faranno da colonna sonora alla messa in scena.

 
«Per questo spettacolo non ho voluto soldi, perché ho voluto regalarlo fortemente alla città – ha scritto Marco Zurzolo su Facebook, presentando l’evento –. Quindi l'ingresso è gratuito». E nello stesso post ha spiegato genesi e finalità del progetto: «Sollecitato anche dal mio amico Alessandro D'Alatri, grande regista e fan di questa nostra città, il 30 settembre faremo un omaggio a questa Napoli insorta, con uno spettacolo che ripercorre quei giorni attraverso la musica e l’antica arte delle “guarrattelle”».
 
Ma a legare il sassofonista partenopeo ai valori della Resistenza, dell’antifascismo e dell’antinazismo c’è anche un elemento autobiografico, come racconta, sempre su Facebook, in un post pubblicato ieri, a cui sono allegate anche delle foto: «Amo Napoli più di me stesso...e devo dire che quando sento cori razzisti del tipo Terroni, Vesuvio pensaci tu, che il colera faccia il suo dovere ecc., il sangue mi ribolle ...e poi penso...e mi viene da dire ...Nè strunz' ma tu hai capito che ci siamo fidati di fare??? E questa è una delle migliaia di cose che questo popolo ha fatto con grande dignità», spiega in maniera anche un po’ colorita. E poi aggiunge: «Ho messo anche la foto di papà no perché abbia partecipato alle 4 giornate, ma per rendere omaggio al suo coraggio, essendo stato per 3 anni nei campi di concentramento a Buchenwald. La mia? Solo perché sono fiero di somigliargli. Napule nun t''o scurdá».
 
Dunque, l’appuntamento è per le 21 di questa sera al Maschio Angioino. L’evento rientra nel programma di iniziative culturali messein campo dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune per celebrare il settantaquattresimo anniversario delle Quattro Giornate di Napoli. Celebrazioni che quest’anno sono dedicate a Roberto Bracco, intellettuale antifascista apoletano più volte candidato al premio Nobel per la letteratura. Il programma completo è consultabile, scaricando il file in PDF.

 
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Il Mattino