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Salta il rave party nell'area della ex base Nato di Bagnoli - anche se gli organizzatori dell'evento ci tengono a sottolineare che la definizione rave sarebbe del tutto impropria: Noi avremmo ospitato quattro rapper mentre quei party sono caratterizzati dal suono di musica techno e house. E soprattutto - sempre i rave - sono gratis: entra chiunque senza la necessità di acquistare il biglietto. Modalità, quest'ultima, diversa da quella prevista per l'evento di Bagnoli che imponeva invece il pagamento del ticket per tutti. Ora, a prescindere dalla terminologia più o meno appropriata circa la definizione del raduno napoletano, il problema per quel che riguarda la festa (rinviata al 14 maggio secondo gli organizzatori che parlano di un banale intoppo buracratico) è stato un altro: mancavano alcune autorizzazioni per mettere insieme, in sicurezza, migliaia di adolescenti.
La previsione, dal punto di vista della partecipazione, di un gruppo di genitori - che per primi hanno lanciato l'allarme accendendo i riflettori sull'evento di ieri - era di gran lunga al di sotto rispetto alla realtà: le famiglie parlavano infatti di un paio di migliaia di partecipanti - tra questi tanti minorenni - a fronte, invece, di un esercito di oltre cinquemila ragazzini che - sulla base dei dati raccolti sul posto dalle forze dell'ordine - avrebbero fatto il loro ingresso nell'area della ex Nato per partecipare a quello che, del tutto impropriamente, abbiamo chiamato rave.
In ogni caso quando ieri mattina, intorno alle 11, sono arrivati vigili urbani e polizia per verificare che documenti e autorizzazioni fossero in regola, in attesa davanti ai cancelli ancora chiusi c'erano già centinaia di giovani, in buona parte al di sotto dei diciott'anni, pronti a scatenarsi al ritmo delle canzoni che i rapper avrebbero intonato dal palco allestito nel verde. Purtroppo la festa è finita ancor prima di cominciare. Gli agenti di polizia municipale - con il comandante Ciro Esposito e il capitano dell'Unità operativa Vomero, Gaetano Frattini, addetto a questo genere di controlli sul fronte della movida - hanno diffidato gli organizzatori dal dare il via al party: «Con le autorizzazioni di cui disponevano - spiega meglio il comandante Esposito - non avrebbero potuto promuovere quel genere di festa. Li abbiamo invitati ad annullare l'evento». In futuro, prima di chiamare a raccolta migliaia di giovani, chiunque abbia intenzione di promuovere appuntamenti di questa portata, farà bene a mettersi in regola con la normativa. I rischi non mancano mai e - a prescindere dal business, del tutto legittimo, che gira intorno a questi mega raduni - va privilegiata la sicurezza dei partecipanti. Soprattutto quando si tratta di minorenni che andrebbero protetti e salvaguardati da ogni pericolo e in ogni circostanza.
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