Recovery plan, la Regione Campania aggiorna il prezzario: «Opere pubbliche più sicure»

Recovery plan, la Regione Campania aggiorna il prezzario: «Opere pubbliche più sicure»
Le imprese edili hanno a disposizione un nuovo prezzario dei lavori pubblici. Lo strumento approvato dalla Regione Campania consentirà ai costruttori edili di affrontare...

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Le imprese edili hanno a disposizione un nuovo prezzario dei lavori pubblici. Lo strumento approvato dalla Regione Campania consentirà ai costruttori edili di affrontare adeguatamente il problema dell'incremento dei costi delle materie prime, determinato dalla congiuntura internazionale. Le associazioni di categoria avevano lanciato ripetutamente l'allarme nei mesi scorsi: le gare del Pnrr rischiavano di non essere aggiudicate, perché le tariffe a base d'asta non erano aggiornate ai valori di mercato attuali.

Prima la pandemia e poi la guerra in Ucraina avevano contribuito, in maniera determinante, a rendere sempre più complicata la reperibilità delle materie prime e, di conseguenza, questo aveva fatto salire alle stelle i prezzi dei materiali stessi. Per le imprese edili era diventato sempre più difficile partecipare a gare per opere realmente realizzabili e questo determinava l'effetto perverso di non garantire la realizzazione dei lavori di piccole e grandi opere pubbliche, nel rispetto dei tempi previsti dal Pnrr. I costruttori edili napoletani avevano segnalato anche il rischio che alle gare partecipassero, perché allettate dall'anticipazione del 30 per cento dei lavori, aziende in difficoltà finanziaria, che poi non sarebbero state in grado di concludere i lavori già appaltati e iniziati. 

Per tutte queste ragioni le associazioni chiedevano un nuovo listino prezzi. Palazzo Santa Lucia ha provveduto ad aggiornarlo, con uno studio dettagliato che ha fissato i prezzi di oltre 15mila voci, alla cui definizione ha collaborato l'Ance Campania, in collegamento con l'assessorato ai Lavori Pubblici. «Il nuovo prezzario dei lavori pubblici approvato dalla Regione Campania - spiega Luigi Della Gatta, presidente dell'Ance Campania, l'associazione regionale dei costruttori - è davvero una svolta per far ripartire in fretta il sistema degli appalti, bloccato dai vertiginosi aumenti dell'energia e dei costi dei materiali durante l'emergenza Covid». Lo strumento consentirà «alle nostre aziende - prosegue Della Gatta- di partecipare con certezza alle nuove gare previste dall'attuazione del PNRR e dare una spinta all'avvio dei nuovi cantieri previsto nei prossimi mesi, come evidenziato pubblicamente con forza dal governatore De Luca». Con il tariffario, sono stati aggiornati i costi anche delle lavorazioni per le bonifiche dei terreni, per lo smaltimento dei materiali e per la realizzazione di opere di edilizia pubblica e privata. Per le attività di restauro è previsto un aumento del 31 per cento rispetto allo scorso anno. Solo per l'acquisto dell'acciaio, un materiale di difficile reperibilità, a causa del conflitto in Ucraina, è stato fissato un prezzo superiore di oltre il 25 per cento rispetto al 2021. Per le opere di muratura l'incremento è superiore al 13 per cento, mentre per le strutture in legno le imprese dovranno applicare un aumento del 22 per cento. Per Angelo Lancellotti, presidente dell'Acen, l'associazione dei costruttori napoletani, il prezzario dei lavori pubblici «è un risultato di assoluta importanza che la Regione Campania consegue, grazie all'impegno diretto del presidente De Luca, che ha portato a termine, primo in Italia, un lavoro di adeguamento prezzi ampio e capillare. Lo strumento acquisisce grande rilievo in queste ore in cui le aziende sono colpite dai rincari delle materie prime e dai conseguenti aumenti, talvolta smisurati, di beni e servizi. I prezzi adeguati per le opere di edilizia pubblica e privata offriranno finalmente un quadro normativo a garanzia di tutto il sistema produttivo». La congiuntura internazionale che ha portato al rialzo dei costi dei materiali non era assolutamente prevedibile ed ora i costruttori hanno la possibilità di avviare senza ostacoli la realizzazione delle opere. 

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Il Mattino