Era stata probabilmente già individuata dai «tombaroli» ma per fortuna i carabinieri sono intervenuti con anticipo sventando l’ennesimo saccheggio ai...
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«I carabinieri del Nucleo Subacqueo di Napoli, durante un’immersione di addestramento, hanno identificato un’anfora romana sul fondale del golfo di Napoli, al largo della riviera di Chiaia dove insistono anche diversi relitti già individuati» fa sapere Enrico Stanco, funzionario della Soprintendenza Archeologia e Belle Arti per il Comune di Napoli. «Insospettiti da indizi di movimento intorno all’area del reperto, i carabinieri hanno allertato il Soprintendente, l’architetto Luciano Garella che in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale e il Nucleo Subacquei di Napoli hanno poi provveduto al recupero».
«E’ sempre una giornata di festa quando lo Stato, in un'azione congiunta, recupera una tessera del nostro Patrimonio Culturale sottraendolo agli interessi dei clandestini e dei mercanti d'arte» commenta Carlo Leggieri, assistente tecnico subacqueo che sulla sua pagina Facebook ha pubblicato la foto dell’anfora finalmente al sicuro.
Attualmente l’anfora romana del tipo Dressel 2 / 4 è in una vasca per la desalinizzazione in acqua dolce al fine di poter provvedere alla rimozione delle concrezioni e individuare eventualmente il “bollo”, ovvero il marchio di fabbrica attraverso il quale poter risalire al proprietario del carico e all’area di provenienza del suo contenuto. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino