Reddito di cittadinanza, Paolo Scudieri sferza i politici improvvisatori: «Ha tolto dignità alle persone»

La presentazione del libro di Casini al Circolo Scudieri di Ottaviano

Paolo Scudieri con Pierferdinando Casini e il direttore Francesco de Core
«Quando sono andato a Palermo a testimoniare per Andreotti, l'ho fatto per difendere la storia della Democrazia Cristiana». È qui che la platea di Ottaviano...

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«Quando sono andato a Palermo a testimoniare per Andreotti, l'ho fatto per difendere la storia della Democrazia Cristiana». È qui che la platea di Ottaviano fa partire un applauso per Pierferdinando Casini, ex presidente della Camera dei Deputati e autore del libro C'era una volta la politica, presentato ieri al Circolo Scudieri alla presenza del direttore de Il Mattino, Francesco de Core, col quale Casini ha intrattenuto una conversazione a tutto campo, dal passato al presente della politica, dai notabili Dc ai protagonisti attuali, Fratelli d'Italia e Cinque Stelle in testa. Una domenica mattina di sole, con la gente a discutere di partiti e governo: proprio come accadeva una volta, a Ottaviano ma anche altrove, quando la politica dominava il dibattito pubblico. A portare il politico democristiano all'ombra del Vesuvio è stato Paolo Scudieri, patron di Adler, azienda leader nella progettazione, nello sviluppo e nella produzione di componenti per l'industria del trasporto, che ha sedi in tutto il mondo ma che da Ottaviano non si è mai spostata, con uno stabilimento che dà lavoro a un centinaio di persone. Scudieri è il presidente dell'antico circolo culturale ottavianese, fondato addirittura prima dell'Unità d'Italia.

Dal suo osservatorio di imprenditore legato al territorio, Scudieri ha detto la sua sull'attuale situazione del Paese, spiegando con chiarezza cosa pensa del reddito di cittadinanza: «Forse ha avuto una certa efficacia economica, ma di certo ha sottratto dignità alle persone e non ha aiutato il mondo del lavoro. Conosco imprenditori del settore turistico e alberghiero che la scorsa estate hanno fatto fatica a trovare personale. Ed è assurdo». Scudieri si è scagliato, così, contro un certo tipo di politica attuale: «C'è bisogno di competenze, invece manca la formazione per la classe dirigente e si lascia spazio all'improvvisazione e all'approssimazione». E anche in questo caso per l'imprenditore ottavianese sono partiti applausi e consensi. Pungolato da de Core, l'ex presidente della Camera ha parlato dell'autonomia differenziata: «Mi sembra più uno slogan della Lega che un progetto serio, ma siamo sicuri che Giorgia Meloni la voglia davvero?». Quanto al presidenzialismo: «Se c'è una figura che piace agli italiani, è quella del presidente della Repubblica: ora si vuole snaturarla, invece io troverei più ragionevole rivedere i poteri del premier».

A Giorgia Meloni, Casini ha consigliato di guardarsi dai falsi amici: «Ora tutti fanno a gara a dire che la conoscono bene, lei stia attenta», ma il pericolo maggiore, per l'ultimo democristiano (questo il sottotitolo del libro) viene dal populismo: «Ricordo Fico che volle arrivare alla Camera in autobus o Di Maio che andò in Cina viaggiando in seconda classe: tutti messaggi sbagliati, perché danneggiano la politica, la fanno apparire come se i suoi protagonisti fossero tutti delinquenti». De Core gli ricorda un messaggio WhatsApp che Casini cita nel libro e lui spiega: «Me lo mandò un grillino circa un anno fa, dicendomi che si era ricreduto sul mio conto e sui politici del passato. È il segno che certe asprezze non portano da nessuna parte». E poi episodi su Berlusconi, Cossiga, Forlani, Ciampi, Napolitano: non con tutti i rapporti sono stati idilliaci, ma Casini ne sottolinea il garbo istituzionale, le capacità oggi non più rintracciabili in altri. Solo elogi, infine, per Sergio Mattarella: «È il migliore tra gli ex democristiani, il più degno di stare al Quirinale. Quando lo conobbi era timidissimo». Racconti di una politica che non c'è più, ma che ieri a Ottaviano tutti rimpiangevano: tra il pubblico anche l'ex senatore Antonio Iervolino e il figlio del compianto Giovanni Alterio, Angelo: anche loro, come Casini, testimoni di un passato lontano. 

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Il Mattino