Un confronto a tutto campo sul referendum per l'abolizione del numero dei parlamentari, tra le ragioni del sì e quelle del no. E' il senso del dibattito organizzato...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nel corso della conferenza, trasmessa anche in diretta Facebook, Pertici e Cozzolino hanno difeso le ragioni del sì: Pertici, in particolare, si è soffermato sull'esigenza di «rendere più snelli i lavori delle assemblee legislative attraverso una riduzione del numero di deputati e senatori», mentre per Cozzolino «siamo arrivati a un punto in cui non si può più dire no altrimenti l'Italia resterà fuori da ogni processo decisionale e di riforma». Altrettanto compatto il fronte del no, con Marone che ha bocciato il taglio anche perché «non produce alcun risparmio significativo». E' d'accordo Cicchitto, secondo cui «il referendum per i Cinquestelle sarà un boomerang perché i primi a restare fuori da Camera e Senato saranno proprio i grillini». Per Calabrò la motivazione economica alla base del taglio dei parlamentari «è semplicemente ridicola». Sulla stessa linea Fabbrocini, che invita i cittadini «a documentarsi e ad approfondire bene gli argomenti prima di decidere su una questione cruciale per il Paese». Infine dai relatori un invito alla massiccia partecipazione perché l'astensione, che potrebbe crescere a causa del Covid, resta il male peggiore. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino