Referendum, confronto tra sì e no nel webinar di Calabrò e Fabbrocini

Referendum, confronto tra sì e no nel webinar di Calabrò e Fabbrocini
Un confronto a tutto campo sul referendum per l'abolizione del numero dei parlamentari, tra le ragioni del sì e quelle del no. E' il senso del dibattito organizzato...

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Un confronto a tutto campo sul referendum per l'abolizione del numero dei parlamentari, tra le ragioni del sì e quelle del no. E' il senso del dibattito organizzato da Raffaele Calabrò, rettore del Campus Biomedico, e da Gabriella Fabbrocini, direttore di Dermatologia e Venereologia dell'Università Federico II, a una settimana dal voto del 20 e 21 settembre. Al webinar, moderato dal giornalista del Mattino Gerardo Ausiello, sono intervenuti i costituzionalisti Francesco Marone, ordinario al Suor Orsola Benincasa, e Andrea Pertici, ordinario all'Università di Pisa, l'europarlamentare del Pd Andrea Cozzolino e Fabrizio Cicchitto, già vicepresidente della Camera.


Nel corso della conferenza, trasmessa anche in diretta Facebook, Pertici e Cozzolino hanno difeso le ragioni del sì: Pertici, in particolare, si è soffermato sull'esigenza di «rendere più snelli i lavori delle assemblee legislative attraverso una riduzione del numero di deputati e senatori», mentre per Cozzolino «siamo arrivati a un punto in cui non si può più dire no altrimenti l'Italia resterà fuori da ogni processo decisionale e di riforma». Altrettanto compatto il fronte del no, con Marone che ha bocciato il taglio anche perché «non produce alcun risparmio significativo». E' d'accordo Cicchitto, secondo cui «il referendum per i Cinquestelle sarà un boomerang perché i primi a restare fuori da Camera e Senato saranno proprio i grillini». Per Calabrò la motivazione economica alla base del taglio dei parlamentari «è semplicemente ridicola». Sulla stessa linea Fabbrocini, che invita i cittadini «a documentarsi e ad approfondire bene gli argomenti prima di decidere su una questione cruciale per il Paese». Infine dai relatori un invito alla massiccia partecipazione perché l'astensione, che potrebbe crescere a causa del Covid, resta il male peggiore. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino