Nuovi passi in avanti verso l'accordo Pd-M5S alle regionali. Se i dem incassano l'apertura al dialogo del ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, i grillini allestiscono...
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In casa Pd, regna la cautela. Con le dimissioni di Luigi Di Maio da capo politico M5S, storico bersaglio mediatico di De Luca, la posizione del governatore potrebbe apparire rafforzata. «L'apertura di Spadafora non può che far piacere. D'altronde il nostro partito in questi mesi non si è mai sottratto a un possibile dialogo con il Movimento, tuttavia reso impraticabile per le loro posizioni inaccettabili nei confronti del governatore De Luca - ha commentato il segretario regionale dem Leo Annunziata - C'è già un processo in corso che prevede la costruzione della più ampia coalizione a sostegno della ricandidatura di De Luca». Ma in realtà le cose non sono così semplici e anzi, sia nel Pd che nel M5S, si lavora ad un accordo che potrebbe prevedere l'esclusione di De Luca. C'è curiosità, in questo senso, per sapere che cosa dirà lo stesso Orlando quando, il 6 febbraio nella sede regionale del partito, presenterà proprio insieme a De Luca il libro del dirigente Andrea America.
La condizione imprescindibile per i pentastellati è l'esclusione del presidente uscente. È stata accennata nell'ultima riunione a Roma - alla presenza di Roberto Fico, fautore dell'alleanza con Pd e demA - tra parlamentari e consiglieri regionali. Oggi, intanto, si svolgerà la riunione tra la facilitatrice nazionale Valeria Ciarambino ed i consiglieri comunali a Pomigliano d'Arco, poi si terrà un incontro con gli attivisti campani per preparare il terreno verso l'intesa. L'obiettivo è lanciare un appello pubblico al fine di costruire una piattaforma programmatica, le proposte che il Movimento farà ai dem, infine ci sarà il quesito su Rousseau per gli iscritti. Un percorso obbligato a tappe, complicato dalla reggenza in mano a Vito Crimi. Non è chiaro, infatti, chi potrà sedersi ad un eventuale tavolo di trattative e se il Movimento su questo si spaccherà. Ciarambino ha ammorbidito i toni nell'intervista a Mattina9: «In cinque anni siamo stati l'unica vera opposizione allo scempio di De Luca, ma la politica serve a risolvere i problemi delle persone, non a piazzare le pedine. Se alcuni faranno il passo indietro e si dialogherà sui temi che stanno a cuore, allora potremo evitare che la Lega possa radicarsi nella nostra terra».
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De Luca, da par suo, continua a lavorare a testa bassa derubricando a chiacchiericcio le trattative avviate tra Roma e Napoli sulle sorti di Palazzo Santa Lucia: «Nella fase finale della prima Repubblica sono stati fatti errori drammatici da non ripetere. Uno dei grandi errori era la centralizzazione romana e le scelte venivano calte dall'alto sui territori. Oggi questa scelta è improbabile perché stiamo aspettando a braccia aperte chi fa queste cose di politica politicante. In Campania mentre c'era tanto chiacchiericcio politico noi abbiamo lavorato per mettere le telecamere a Napoli e continueremo a lavorare fino all'ultimo minuto per essere accanto ai cittadini». Come dire: non mi ferma nessuno. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino