Regionali Campania 2020, il Pd pronto al diktat: «Basta veleni, le civiche vanno sfoltiti»

Regionali Campania 2020, il Pd pronto al diktat: «Basta veleni, le civiche vanno sfoltiti»
«Un'ammucchiata», dice ieri tranchant un politico navigato e di grande esperienza come Ciriaco De Mita. E, più o meno, al Nazareno dicono la stessa cosa, in...

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«Un'ammucchiata», dice ieri tranchant un politico navigato e di grande esperienza come Ciriaco De Mita. E, più o meno, al Nazareno dicono la stessa cosa, in queste ore, sulla coalizione monstre messa in piedi in Campania da De Luca: ben 17 liste. Con il governatore che ieri, per la prima volta, accenna pubblicamente alla vicenda: «Non so, dipende dai partecipanti delle liste». Ma subito dopo aggiunge: «Credo sia bene sempre fare sintesi». Come ad ammettere che il problema c'è e ora serve dare una raddrizzata alla rotta.


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Impossibile sapere sinora il numero esatto delle liste del centrosinistra: prima 12-13 poi per accordi con il Pd diventate 10 (come 5 anni fa). Sino a una decina di giorni fa quando dagli uffici di palazzo Santa Lucia non salta fuori il file con le 17 liste. Ed è il quel momento che scoppia lo scontro tra il segretario provinciale Pd Marco Sarracino e quello regionale Leo Annunziata. Con il primo che accusa il secondo di non riuscire ad arginare il risiko deluchiano nonostante sia il più alto dirigente dirigente del maggior partito della coalizione. Il pericolo che i democrat annusano subito, infatti, è che ci siano troppe falle nella lista Pd per le regionali: lista troppo poco competitiva, rischio per 3 uscenti su 9 di non farcela e il consenso che si andrà a disperdere inevitabilmente su civiche varie. E non c'è solo il caso di chi esce dal partito per cercare una facile elezione altrove ma anche quella di molti democrat con incarichi nelle Municipalità o nella Città metropolitana che, in questi giorni, stanno facendo campagna elettorale per civiche deluchiane. E lo stanno facendo in modo talmente aperto e sfacciato che Toti Lange, presidente della commissione di garanzia del Pd, scrive una lettera al segretario Sarracino: «Le eventuali candidature in liste diverse da quelle del Pd, anche in coalizione ed a sostegno del presidente De Luca, così come l'aperto appoggio a candidati di altre liste e\o partiti, porranno - avverte - l'iscritto fuori come da Statuto». Un modo per arginare una valanga che rischia di assestare un duro colpo proprio al partito di Zingaretti che ambisce a essere il primo partito in Campania. Ma di questo passo, sarà difficile.
 

Argomento che sarà al centro della convocazione, domani a Roma, di Sarracino e Annunziata da parte di due membri della segreteria nazionale: Nicola Oddati e Caterina Bini responsabili, rispettivamente, dell'iniziativa politica e degli Enti locali. Sul tavolo non solo la richiesta di smorzare queste polemiche alla vigilia delle elezioni ma anche il problema più urgente da risolvere: le troppe liste nella coalizione. E al segretario regionale, considerato troppo schiacciato al verbo deluchiano, dovrebbe essere chiesto di puntare i piedi e far risaltare maggiormente il ruolo del partito nella costruzione della coalizione. Anche perché, ragionano al Nazareno, De Luca pur considerato un eretico è pur sempre un iscritto ed un autorevole dirigente del Pd. E come tale dovrebbe essere anche suo interesse evitare che il partito in Campania rimanga schiacciato dalle civiche della sua stessa coalizione. Anche perché il risultato elettorale dalle parti del Nazareno è considerato blindato, ma non così per il Pd che, senza una buona performance, uscirebbe azzoppato dalla competizione di fine settembre.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino