Regionali Campania 2020, Palummella spacca il tifo azzurro: «Non ci sentiamo rappresentati da lui»

Regionali Campania 2020, Palummella spacca il tifo azzurro: «Non ci sentiamo rappresentati da lui»
Da forza Napoli a Forza Italia, ma tra mille polemiche come pure tra attestati di stima. È la storia di Gennaro Montuori, alias Palummella, storico capo ultrà della...

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Da forza Napoli a Forza Italia, ma tra mille polemiche come pure tra attestati di stima. È la storia di Gennaro Montuori, alias Palummella, storico capo ultrà della curva B della torcida azzurra. Montuori ha accettato - dopo una breve riflessione - di scendere in campo alle prossime elezioni regionali sotto il simbolo di Forza Italia, una scelta che ha acceso gli animi tra i gruppi organizzati di tifosi, tra favorevoli e contrari, che curano i cori e le coreografie al San Paolo. «Forza Italia non pensi di prendere voti dai tifosi del Napoli - ha spiegato l'avvocato Emilio Coppola, da anni impegnato a difendere gli ultras nei procedimenti penali e per i Daspo - perché Palummella è liberissimo di candidarsi, ma è un corpo estraneo ormai perché non mette più piede in curva da oltre venti anni».


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Per l'avvocato Coppola - che in questi giorni ha sentito gli ultras - la candidatura di Palummella non porterà più voti a Fi. «Vorrei solo far capire - spiega il legale - che il percorso di dialogo intrapreso ultimamente con le istituzioni da parte dei gruppi attuali non può essere confuso con la candidatura di Palummella perché lui non rappresenta più quel mondo, lui oggi può rappresentare solo se stesso». E polemiche per la candidatura dello storico capo tifoso sono scoppiate anche internamente a Forza Italia. Chat roventi su whatsapp tra alcuni dei big campani che negli ultimi giorni si sono scambiati screenshoot dei post pubblicati su Facebook da Palummella in cui sostiene che «De Luca è stato il miglior presidente di Regione nel gestire l'emergenza Covid». Un fuoco di fila, fisiologico nelle guerre interne del partito quando c'è tensione nelle liste, che si è alimentato nel corso delle ore.

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La candidatura di Palummella è stata proposta da Fulvio Martusciello, oltre che per l'antica amicizia, dall'ex attaccante del Napoli, Giuseppe Incocciati, oggi coordinatore di Fi. Un nome accolto con favore da Antonio Tajani. «Io - spiega Montuori - non ho mai detto di voler rappresentare i tifosi del Napoli, anche se la mia storia parla da sola. Avrei potuto candidarmi anni fa, ma non l'ho mai fatto perché la mia curva è sempre stata estranea alla politica. Da cittadino mi sono solo sempre battuto per la cultura della non violenza e per rendere lo stadio un'isola felice e questo me lo riconoscono ancora oggi tutti». Va detto pure che - anche in una recente intervista al Mattino - Montuori non aveva nascosto di apprezzare De Luca, pur riconoscendosi da sempre nel centrodestra. «Vorrei solo capire - dice Montuori, riferendosi all'avvocato degli ultras - Coppola per conto e per nome di chi parla. La mia storia è cristallina, sono venti anni che non frequento più la curva e non scendo in campo per rappresentare chi non conosco, ma solo per rappresentare la mia storia, quella che ha portato la nostra curva e dei miei amici, come Giorgio Ciccarelli e Sandro Sanges, ad essere premiata come la più calda d'Europa. Mi fa piacere comunque che l'avvocato difenda i napoletani dal Daspo, soprattutto per coloro che non lo meritano». Tanti gli attestati di stima per l'ex capo ultrà. «I detrattori sono individui - hanno scritto sulla sua pagina Facebook - che si manifestano così, senza alcuna decenza. Il tempo è galantuomo, non mollare». Moltissimi coloro che sui social ricordano il folclore dello stadio San Paolo negli anni ruggenti di Maradona e non solo. Tra attacchi, chat al veleno e tanti sostenitori, la candidatura di Montuori ha diviso i tifosi. Eppure è lo stesso vicepresidente di Fi, Antonio Tajani, a sostenere la discesa in campo di Palummella, una persona, Montuori, che gode della stima anche di Silvio Berlusconi per i tempi in cui Milan e Napoli si contendevano gli scudetti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino