«Ho scambiato diversi messaggi con Caldoro prima di ripartire per Roma, ci siamo ripromessi che ci vediamo in settimana. Al di là dei miei impegni nella Capitale era...
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LE DIFFIDENZE
Non se l'aspettava quella violenza il leader del Carroccio, tante ce ne sono state di contestazioni nel corso dei suoi pellegrinaggi in Campania, ma mai ha dovuto interrompere un comizio per il lancio di pietre o per il taglio dei cavi dell'impianto audio. E quando gli si chiede se quelle scene non siano soltanto il frutto di pochi gruppi, ma di una diffidenza verso il suo partito, che per anni ha rappresentato prevalentemente le istanze del Nord, Salvini non si fa scalfire. «L'unico modo che ho per vincere questo sentimento spiega è riuscire a governare anche al Sud. Al Nord la Lega è esempio di buona amministrazione, di efficienza, ma qui non abbiamo mai avuto la possibilità di dimostrare che le nostre ricette possono essere utili, è la prima volta che presentiamo la nostra lista per la Regione». Le idee sono chiare, per la Campania il leader leghista ha in mente un progetto ad hoc: si passa dalle camicie verdi a partito green. «Qui serve a differenza di altrove fa notare mettere al centro l'ambiente e non parlo delle fantomatiche piste ciclabili, ma progetti reali. Tra i tanti fallimenti di De Luca c'è la depurazione delle acque per un mare pulito e rendere attrattive le enormi spiagge campane, gestione dei rifiuti, un sistema virtuoso per valorizzare le eccellenze della terra che ci sono solo in Campania». Soldi secondo Salvini ne sono arrivati, ma sono stati spesi poco e male. «Fin dai tempi di Renzi spiega il senatore sono giunti centinaia di milioni per ripulire il territorio, sono state smaltite appena il 10 per cento delle famose ecoballe».
L'AVVERSARIO
Le schermaglie con De Luca sono sempre forti. «Mi sarei aspettato racconta Salvini mentre sorseggia un caffè nella piazza centrale di Castel Volturno che un minuto dopo avrebbe condannato le violenze di Mondragone nei miei confronti. Tutti zitti, anche Di Maio, Conte, Zingaretti. Io non avrei esitato a condannare quei gesti se fossero stati compiuti nei loro confronti e avrei manifestato piena solidarietà». «Ho chiamato il prefetto dice per segnalare il trattamento subito, spiace per i sacrifici che hanno dovuto fare le forze dell'ordine». Ma è il governatore campano, con le sue invettive social, che è diventato negli ultimi mesi una sorta di nemesi del leader leghista. «Sono pronto ad un confronto con De Luca quando vuole dice Salvini non però sul calcio o sulle offese che mi riserva quotidianamente. Parliamo di sanità, rifiuti, immigrazione. De Luca si chiede - non ha niente da dire sulle tre risse in pochi giorni a Napoli, con protagonisti extracomunitari e nei pressi del capolinea della Circumvesuviana? Tutti razzisti e leghisti i cittadini che protestano?».
IL TOUR
Prima di lasciare la Campania il segretario del Carroccio, senza giornalisti al seguito, ha voluto fare un sopralluogo della zona insieme ad alcuni amministratori locali. «Sono stato a Destra Volturno, a Pescopagano e tornato a Mondragone per rendermi conto di persona delle bellezze inespresse di questi territori». Tra le mani di Salvini ci sono due grandi plichi con su scritto «Campania», in rosso e a caratteri cubitali. «Sono i compiti che mi sono portato a casa spiega - per quando tornerò nei prossimi giorni. Se serve verrò a Mondragone tutte le settimane, ma prima lo faccio e poi lo dico così non offro sponde ai centri sociali». Sullo sfondo le scorie politiche delle scorse settimane, soprattutto lo scontro con Armando Cesaro che ha poi ritirato la propria candidatura dopo gli affondi leghisti. «Apprezzo e dice Salvini - rispetto la sua scelta». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino