Il consueto pragmatismo leaderistico di Vincenzo De Luca ha sopravanzato la lentezza decisionale dei partiti. «Sono stracandidato, a Dio piacendo», ha annunciato il...
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Nello striminzito documento intitolato “Intesa politica per le elezioni regionali” si è precisato che «la nuova stagione consiliare dovrà dare nuovo impulso all’identità regionale, con pieno e convinto sostegno per la conferma di Vincenzo De Luca». Presenti il Pd con il segretario regionale Leo Annunziata e il presidente Armida Filippelli, Francesco Dinacci e Michele Gravano per Articolo 1, Giovanni Palladino e Michela Rostan per Italia Viva, Noi Campania con Mastella, Luigi Barone e Luigi Nocera, Più Europa con Bruno Gambardella («ha assicurato l’ok ma deve avere il via libera dalla riunione nazionale di Più Europa in programma domani»), Michele Tarantino per il Psi, Nello Formisano per Demos, suo genero Enzo Varriale per i Moderati, Salvatore Piro per i Repubblicani, Dino Di Palma e Fiorella Zabatta dei Verdi, Centro Democratico di Raimondo Pasquino, Repubblicani democratici di Ossorio, Gioacchino Alfano per Alleanza per i territori, Giosi Romano insieme all’assessore regionale alle Attività produttive Antonio Marchiello per Fare democratico ed il Partito Animalista di Vincenzo Ferrara.
Giallo per l’assenza di Giuseppe De Mita «ma sostiene la coalizione con De Luca», la rassicurazione di Bonavitacola.
È stato anche deciso di presentare a breve alla stampa ricandidatura e coalizione. Abbozzati comunque i punti programmatici: lavoro, sicurezza, ambiente e sburocratizzazione. Elementi generici perché lo scopo del tavolo di coalizione era innanzitutto dare l’imprimatur definitivo al tentativo di bis per De Luca, risalito nei consensi per la gestione dell’emergenza Covid dopo mesi in cui il Pd lavorava per superarlo trovando un candidato unitario con i grillini.
Convitati di pietra Dema del sindaco Luigi de Magistris ed il Movimento Cinqueste Stelle: non è ancora del tutto accantonata l’idea di riavviare un dialogo soprattutto con i secondi che però sono intenzionati a proseguire con la corsa solitaria. A sinistra si registra l’unica vera spaccatura. «Lancio un appello alle forze che in questi cinque anni hanno contrastato non la persona, ma le politiche messe in campo, nell’esercizio di un potere che si vuole senza limiti e controlli democratici. politiche fatte di tagli non solo alla sanità, ma di annunci di rimozioni di ecoballe che si sono dimostrati balle, di occupazione di spazi della pubblica amministrazione con inconfessabili accordi di potere, forzature di norme, a partire dalla Severino che ha portato alla condanna del suo collaboratore personale pur di candidarsi, al fallimento della gestione dei fondi europei», ha detto il coordinatore di Sinistra Italiana, Tonino Scala, anche se i “compagni” di Articolo 1 sono al governo con Conte e sono pronti ad andarci anche con De Luca. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino