Inseguire le Regioni autonomiste del Nord a trazione leghista e sottrarre lo scettro del Sud ai Cinquestelle. È con questa missione difficile se non impossibile al momento...
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Il capo dell'opposizione di centrodestra ha fatto qualche esempio concreto. «Togliamo le tante autorità portuali del Sud e facciamone uno che vada da Salerno a Gioia Tauro, poi affidiamo la gestione di alcuni temi comuni ad agenzie apposite», questa la linea da cui si è distaccato Quagliariello che ha previsto la figura di un commissario che gestisca la transizione dalle singole autonomie alla macro-regione. Un'operazione simile il governatore Vincenzo De Luca, rincorrendo l'Emilia-Romagna (rossa ma con i salviniani in ascesa), la sta facendo. «La giunta regionale ritiene di non dover parlare con i cittadini come invece hanno fatto Veneto e Lombardia che hanno aperto un negozionato con lo Stato centrale sulle materie concorrenti previste dall'articolo 116 della Costituzione. Ma per farlo ha sottolineato Caldoro hanno portato camionate di documenti attestanti le loro capacità, invece la Campania ha portato solo una delibera». Questo il possibile quesito del referendum: «Volete voi che la Regione Campania intraprenda tutte le iniziative istituzionali necessarie per ottenere dallo Stato: attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione, in tutte le materie indicate dalla predetta disposizione?».
Sul piano politico, per l'ex governatore «al Sud si vuole fare il reddito di cittadinanza cioè una misura assistenziale debole» che in ogni caso non starebbe portando consensi, «perché rispetto alle Politiche qui i Cinquestelle hanno già perso 15 punti in pochi mesi». Quagliariello ha elencato in sintesi la sua ricetta: nuovo intervento straordinario con soldi che già ci sono, una sola regione, autonomia per camminare sulle nostre gambe. «Il Sud è come un bambino che se lascia la mamma poi cade. Prevediamo un commissario per gestire la fase transitoria. Ci sono però dei problemi tecnici da superare». Tra i presenti i capogruppo regionale Fi Armando Cesaro, il giornalista Marco Esposito, Michele Pisacane, Salvatore Varriale, Massimo Grimaldi, Felice Laudadio, Roberto De Masi, Guido Trombetti e Nando Dicè di Insorgenza civile. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino