Regolamento sale giochi a Napoli il Tar boccia il ricorso dei gestori

Regolamento sale giochi a Napoli il Tar boccia il ricorso dei gestori
Il Tar della Campania ha respinto i ricorsi di venti società che avevano chiesto la sospensione del «Regolamento sale da gioco e giochi leciti», approvato...

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Il Tar della Campania ha respinto i ricorsi di venti società che avevano chiesto la sospensione del «Regolamento sale da gioco e giochi leciti», approvato all'unanimità dal consiglio comunale di Napoli lo scorso dicembre. Lo rende noto il Comune di Napoli che definisce «significativa» la decisione dei giudici amministrativi per quanto riguarda la lotta contro il gioco d'azzardo patologico nella città.


Nel regolamento, al fine di contrastare il rischio di dipendenza da gioco d'azzardo che colpisce un consistente numero di persone, soprattutto minori come denunciato dal Garante per l'Infanzia, tra le condizioni è prevista che gli unici orari di funzionamento siano dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 23, tutti i giorni, festivi compresi. Il danno economico paventato dai ricorrenti - sottolinea il Comune - non è stato riconosciuto come un danno immediato da parte del Tar che ha condannato i ricorrenti al pagamento delle spese processuali accessorie. Con tale pronuncia - si legge nella nota del Comune di Napoli - si raggiunge, quindi, un altro grande traguardo nell'operazione di contrasto al fenomeno della ludopatia condotta dal Comune di Napoli e sostenuta fortemente da associazioni locali e nazionali, da Federconsumatori Campania e dal comitato «Mettiamoci in Gioco», che si sono costituiti in giudizio.

«Ringrazio per il buon esito delle ordinanze di questa mattina - ha commentato l'assessore comunale alle Attività Produttive Enrico Panini - l'avvocatura del Comune di Napoli schierata in difesa del Regolamento del Consiglio comunale e le associazioni che ci hanno sostenuto. Proseguiamo con determinazione la lotta contro la diffusione della patologia sul nostro territorio nell'esclusivo interesse della tutela della salute dei cittadini, a partire dai più esposti a rischi di dipendenza». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino