MASSA LUBRENSE - Nel porto di Marina della Lobra c'è il solito via vai di gente: barcaioli, tassisti, pescatori, ma soprattutto turisti stranieri e villeggianti...
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«Ci si è adagiati, convinti che l'essere esclusi dai circuiti tradizionali del pendolarismo garantisse automaticamente una protezione», osserva Carlo Gambalonga, giornalista di lungo corso e habitué di Massa dove viene in vacanza dal 1980. «Questo - aggiunge - è avvenuto per una certa superficialità dei residenti e per un concetto di legalità che a ben guardare si riduce alla tolleranza zero nei confronti degli automobilisti indisciplinati». In altre parole, la scelta di non far arrivare da queste parti i binari della Circumvesuviana, che in altri centri della Costiera riversa insieme ai turisti anche decine di delinquenti, non ha pagato. E a questo si aggiunge un ulteriore problema: Massa Lubrense, con i suoi venti chilometri quadrati e le sue diciassette frazioni, è il secondo centro più esteso della penisola sorrentina. Un territorio assai vasto, quindi, dove sono presenti solo due presidi delle forze dell'ordine: la tenenza della guardia di finanza, a Massa centro, e la caserma dei carabinieri, a Sant'Agata sui due golfi.
«Le forze di polizia, che già devono fare i conti con la scarsità di uomini e mezzi, sono costrette a un autentico superlavoro» sottolinea Antonio Mellino, chef di fama mondiale, che nel suo ristorante «Quattro passi» attira vip e stelle dello spettacolo.
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Il Mattino