Napoli, riapre l'ipogeo della storica chiesa di Barra: curiosità tra i residenti

Napoli, riapre l'ipogeo della storica chiesa di Barra: curiosità tra i residenti
Riaperto, dopo tantissimi anni, l'ipogeo della chiesa di Santa Maria della Sanità, meglio conosciuta come chiesa di San Domenico, in corso Sirena a Barra, nella...

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Riaperto, dopo tantissimi anni, l'ipogeo della chiesa di Santa Maria della Sanità, meglio conosciuta come chiesa di San Domenico, in corso Sirena a Barra, nella periferia orientale di Napoli. Una iniziativa messa in campo dalla comunità di suore, le Adoratrici del Cuore Regale di Gesù Cristo Sommo Sacerdote, e dal parroco, don Similien Waché De Corbie, che da qualche mese gestiscono il bene nel centro storico del popoloso quartiere e l'adiacente convento.

 
Lo spazio sotterraneo è stato riaperto proprio in occasione della giornata dedicata alla commemorazione dei defunti. Con non poca curiosità sono stati tanti i fedeli che hanno scelto di partecipare ai momenti di preghiera nell'ipogeo all'interno del quale sono riposti i resti mortali di diversi fedeli, tra cui anche quelli di Francesco Solimena: pittore, architetto e membro della Confraternita del Santissimo Rosario, come spiega lo storico Angelo Renzi che da tempo racconta la storia del quartiere di Napoli Est.

La prima pietra del convento dei Domenicani fu posta nel 1584 ma la struttura fu completata solo diversi decenni dopo: l'ultimazione del lavori è segnalata solo nel 1649, secondo Renzi. «La dedica del complesso a Santa Maria della Sanità indicava l'appartenenza del convento di Barra al movimento di riforma dell'ordine domenicano che aveva il suo centro propulsivo proprio nell’omonimo convento in Napoli» scrive Angelo Renzi che testimonia anche un altro avvenimento importante per lo storico edificio di Barra. Nel 1866, infatti, il convento dei Domenicani era stato espropriato dallo Stato e successivamente assegnato al Comune di Barra: tornò in gestione ai religiosi nel 1894 vivendo un periodo di grande vivacità.

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Sono tanti i residenti di Barra che, dopo la celebrazione in chiesa, hanno scelto di seguire il parroco e le suore Adoratrici nello spazio sotterraneo. Curiosità e tanto stupore per tanti che non sapevano affatto dell'esistenza dell'ipogeo. Altri, invece, ne avevano sentito parlare da tempo ma non avevano mai avuto l'opportunità di accedervi e godere della bellezza di un posto suggestivo.


Un patrimonio storico e culturale assolutamente da tutelare e valorizzare. Una vera e propria eredità non solo per la chiesa e per l'adiacente convento ma per tutta la comunità, religiosa e non, di Barra. L'ipogeo è visitabile per tutto il mese di novembre negli orari di apertura della chiesa tranne nei momenti della celebrazione della messa. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino