Rifiuti, De Luca: «No a termovalorizzatori e mai più discariche. Le ecoballe? Saranno smaltite anche in altre regioni»

Rifiuti, De Luca: «No a termovalorizzatori e mai più discariche. Le ecoballe? Saranno smaltite anche in altre regioni»
Nel corso della sua conferenza stampa odierna, il governatore campano, Vincenzo De Luca, ha annunciato la sua linea sui rifiuti: no ad altri termovalorizzatori e mai più...

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Nel corso della sua conferenza stampa odierna, il governatore campano, Vincenzo De Luca, ha annunciato la sua linea sui rifiuti: no ad altri termovalorizzatori e mai più discariche.




«Un terzo delle ecoballe sarà smaltito in altre regioni e c'è già la disponibilità della Toscana. Per le altre saranno potenziati gli Stir di Tufino, Giugliano e Caivano» ha detto il presidente della Regione presentando il piano di smaltimento delle ecoballe.



Nel nuovo piano rifiuti della Regione Campania è prevista la realizzazione di «almeno quattro impianti di compostaggio chiusi per la lavorazione dell'umido» che saranno finanziati dalla Regione con «cento milioni di fondi europei, visto che un impianto come quello di Salerno costa circa 25 milioni».



Rispondendo ai cronisti che gli chiedevano se il previsto impianto di compostaggio del Comune di Napoli a Scampia rientri nel progetto, De Luca ha detto: «Su questo - ha detto - decidono i sindaci, non dipende da noi, mi permetto però di raccomandare che si faccia una scelta sostenibile, più lontana possibile dalle abitazioni e magari non in zone che già hanno problemi sociali. Su certe scelte farei un approfondimento di riflessione. Noi abbiamo pensato ad aree industriali abbandonate».



De Luca ha spiegato che la Campania deve riconquistare credibilità e parte dal no alla termovalorizzazione «non per una posizione ideologica, ma perché costruire un impianto significherebbe 350 milioni di spesa e l'entrata in funzione non prima di quattro anni, dopo di che un impianto da 300.000 tonnellate annue ci mette vent'anni per eliminare le ecoballe».



Sulle discariche, De Luca ha spiegato che «i rifiuti inertizzati possono essere stoccati nelle decine di cave abbandonate visto che nelle ecoballe la frazione umida ormai è praticamente inesistente» e che dalle ecoballe stesse «verranno tolti i materiali ferrosi e di plastica».
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Il Mattino