Rifiuti in Campania, dalla Regione: «La nostra reputazione è cambiata, l'Europa lo sa»

Rifiuti in Campania, dalla regione: «Nostra reputazione cambiata, l'Europa lo sa»
«Abbiamo ereditato nel 2015 una situazione disastrosa. Non c'era una legge sull'acqua o un testo normativo sulle bonifiche. Su questi fronti sono stati compiuti dei...

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«Abbiamo ereditato nel 2015 una situazione disastrosa. Non c'era una legge sull'acqua o un testo normativo sulle bonifiche. Su questi fronti sono stati compiuti dei passi da gigante». A dirlo Fulvio Bonavitacola, vice presidente della Regione Campania, a margine della presentazione nella sala Galileo della multimedia valley, a Giffoni Valle Piana, di Verde Giffoni - Youth for the present, l'iniziativa rivolta alla salvaguardia del pianeta.

«C'è poi il grande tema dei rifiuti, problema ormai avviato definitivamente a conclusione e che tutti ritenevano irrisolvibile. Abbiamo determinato - ha ribadito Bonavitacola - le condizioni perché dal punto di vista amministrativo la filiera si possa ritenere chiusa. Ecco perché anche fuori dalla Campania di questo se ne stanno accorgendo, tanto che l'Europa ha deciso di ridurre di un terzo la sanzione comminata per l'emergenza rifiuti. La multa, è chiaro, dobbiamo fare in modo che ci venga annullata, ma andiamo spediti verso questa direzione. La questione ecoballe ci aveva rovinato la reputazione a livello mondiale, oggi abbiamo trasferito fuori regione quasi un milione di tonnellate.

Inoltre il primo dei due impianti, quello di Caivano, è in funzione e tra poco entrerà a regime il secondo, quello di Giugliano. Nei prossimi anni dobbiamo lavorare per essere totalmente autonomi nella gestione del ciclo dei rifiuti. Stesso discorso vale per l'autonomia nella gestione delle risorse idriche. Stiamo lavorando ad un progetto di derivazione idrica sull'invaso di Campolattaro, nel Sannio, che ci consentirà di avere tremila litri al secondo di acqua per uso idropotabile e altrettanti per uso irriguo. Rendersi autonomi su questi fronti oggi significa essere più liberi».

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Il Mattino