Rischio eruzione, piano per Napoli: ecco dove andranno gli sfollati da Chiaia al Vomero

Dopo il Vesuvio i Campi Flegrei. Nel caso, al momento remoto, di una eruzione vulcanica un milione di sfollati napoletani potrebbero essere trasferiti temporaneamente nelle...

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Dopo il Vesuvio i Campi Flegrei. Nel caso, al momento remoto, di una eruzione vulcanica un milione di sfollati napoletani potrebbero essere trasferiti temporaneamente nelle diverse regioni d'Italia. Ieri l'approvazione definitiva del piano di sicurezza predisposto dalla Protezione Civile per la zona del bradisismo flegreo grazie alla compatta, per molti versi inattesa, solidarietà espressa dai rappresentanti di tutte le amministrazioni nazionali. 

 


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La definizione del progetto, che sarà presentato nella sede della Regione Campania fra qualche settimana, nel corso di una conferenza stampa presieduta dall'onorevole Nello Di Nardo, consigliere del presidente De Luca per i problemi della Protezione Civile. Mentre i cittadini di Pozzuoli saranno trasferiti in Lombardia, quelli di Bacoli in Umbria e Marche, del Monte di Procida in Abruzzo e Molise, per Quarto la Toscana, per i residenti di Bagnoli il piano prevede l'esodo in Basilicata e Calabria, la comunità di Soccavo in Emilia Romagna, quella di Pianura in Puglia, per Chiaiano è previsto lo spostamento in Friuli Venezia Giulia, per Fuorigrotta nel Lazio, per il Vomero il Piemonte e la Valle d'Aosta, per l'Arenella il Veneto, per Posillipo la Sardegna, per Chiaia e San Ferdinando la Sicilia. «Anche se al momento non esiste alcun segnale di allarme, preparare un futuro di sicurezza per le nostre generazioni sarà un dovere morale», ha spiegato Di Nardo, riscuotendo la piena adesione del capo dipartimento della Protezione Civile nazionale, Fabrizio Curcio, e di tutti gli assessori regionali. 

Il vertice, organizzato nel centro di emergenza della Campania, è valso a spazzare via le non poche perplessità emerse negli ultimi tempi per l'ipotetico trasferimento degli sfollati napoletani, dal Vesuvio o dai Campi Flegrei, verso tutte le altre regioni d'Italia. Certo nella decisione degli assessori (tre in video conferenza) ha influito la garanzia di adeguate compensazioni finanziarie, che la Campania potrà gradualmente richiedere attraverso i previsti capitoli della Comunità Europea. Ma il dato della solidarietà nazionale è emerso con chiarezza, grazie anche al certosino lavoro di ricucitura operato in questi mesi dai responsabili del dipartimento nazionale della Protezione Civile.
L'approvazione dei gemellaggi, con la destinazione degli sfollati fuori regione, costituiva il punto critico di maggiore importanza, anche in vista delle «prove di fuga» che a breve termine dovranno coinvolgere campioni di popolazione sia del versante vesuviano che di quello flegreo. Naturalmente, però, l'atteso piano di sicurezza dell'area puteolana comprende molti altri punti di particolare importanza. Cominciando esattamente dal completamento della rete stradale di uscita dalla zona del rischio.

Al momento, in caso di emergenza, sarebbe un'impresa raggiungere la Tangenziale e i caselli autostradali. In diverse occasioni fu sfiorata la tragedia nei giorni convulsi della crisi provocata nei primi anni 80 dal bradisismo nelle strade del centro storico di Pozzuoli. Per non parlare della necessità impellente di adeguare alle possibili emergenze di una eruzione vulcanica le reti ferroviarie locali, i fondali dei porti, gli ospedali, le infrastrutture essenziali. Altro capitolo di rinnovato interesse del piano di sicurezza dei Campi Flegrei riguarderà lo sviluppo di una più incisiva campagna di conoscenza dei fenomeni in atto nel comprensorio e, in definitiva, una più capillare informazione sui comportamenti da seguire in caso di emergenza. 


Danni gravissimi può causare la paura per un forte terremoto, o la reazione incontrollata per un falso allarme. Prima del vertice operativo alla Regione, la commissione nazionale è stata accompagnata dal Sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia e dal direttore dell' Osservatorio Vesuviano, Giuseppe De Natale, nel centro di sorveglianza geofisica realizzato nel cuore della Solfatara, in uno scenario particolarmente suggestivo e nel meraviglioso tempio di Serapide, da duemila anni termometro naturale e simbolo stesso del bradisismo flegreo. Come già avvenuto per il Vesuvio, nei prossimi mesi saranno organizzati veri e propri viaggi della solidarietà nelle diverse regioni d'Italia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino