Rischio povertà tra le famiglie napoletane, l’idea: «Riconvertiamo le mense scolastiche»

Rischio povertà tra le famiglie napoletane, l’idea: «Riconvertiamo le mense scolastiche»
Riconvertire le mense scolastiche per aumentare il livello di assistenza alle famiglie ed ai lavoratori in difficoltà. Questa l’idea – nata tra i membri...

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Riconvertire le mense scolastiche per aumentare il livello di assistenza alle famiglie ed ai lavoratori in difficoltà. Questa l’idea – nata tra i membri dell’associazione Napoli Bene Comune – che nei giorni scorsi è stata sottoposta all’attenzione del sindaco e degli assessorati competenti. Un servizio, quello della refezione, ormai fermo da due mesi e senza alcuna prospettiva di ripartenza nel breve periodo.


«Vogliamo aprire un tavolo di confronto – afferma Melinda Di Matteo – con le ditte che solitamente gestiscono la refezione e che proprio per questo sono già attrezzate, con uomini e mezzi, oltre ad essere in possesso di requisiti sanitari. Il nostro obiettivo è capire se potrebbe esserci la loro disponibilità, per coinvolgere successivamente le municipalità ed i servizi sociali nei diversi quartieri della città. Questo favorirebbe anche tanti dipendenti che sono ancora con le braccia incrociate e senza un progetto che li rimetta in attività».
 
Solo questa riconversione infatti, in favore dei nuclei familiari in difficoltà, potrebbe risollevare decine di lavoratori di un settore ancora in standby. Persone che già lo scorso dicembre si trovavano ad affrontare situazioni critiche ed al limite dell’indigenza. «I dati Istat cinque mesi fa – conclude Melinda Di Matteo – già parlavano di un 45% della popolazione del sud Italia a rischio povertà. Ora in un momento di estrema debolezza dell’economia questa idea potrebbe essere concreta e pratica per tutti. Un modo come un altro per offrire un servizio di pasti a quelle famiglie particolarmente bisognose e che potrebbero trarre benefici da questa riconversione. A questo punto bisognerebbe credere nell’idea e vedere se da parte del comune può esserci un reale interesse nell’assistere concretamente e con un servizio già collaudato, centinaia di famiglie napoletane messe in ginocchio dal covid-19». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino