Rischio vulcanico, il piano in Consiglio: a Napoli individuate 129 aree sicure

Rischio vulcanico, il piano in Consiglio: a Napoli individuate 129 aree sicure
Sarà discusso in Consiglio comunale di Napoli nella seduta del prossimo 13 febbraio il piano comunale di emergenza di protezione civile per il rischio sismico proposto...

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Sarà discusso in Consiglio comunale di Napoli nella seduta del prossimo 13 febbraio il piano comunale di emergenza di protezione civile per il rischio sismico proposto dalla Giunta comunale guidata dal sindaco Luigi de Magistris. La delibera è stata presentata in Commissione Ambiente, presieduta da Marco Gaudini, dall'assessore con delega alla Protezione civile Alessandra Clemente insieme al comandante della Polizia municipale di Napoli Ciro Esposito e alla geologa del servizio di Protezione civile Monica Amato.


Il piano sull'emergenza sismica è redatto sulla scorta delle Linee guida regionali e integra, con gli scenari relativi al rischio sismico, il Piano di emergenza comunale approvato nel 2012, che individua tutte le procedure per gestire in modo rapido ed efficiente le diverse emergenze che possono interessare la città.
Il Piano per l'emergenza sismica ha l'obiettivo di coordinare le risorse interne del Comune in caso di emergenza e prevede, come spiegato da Monica Amato, un'organizzazione per funzioni; ne sono state individuate 12, un numero piuttosto alto dovuto alla complessità del territorio comunale. In base alle funzioni, nell'organizzazione si articoleranno i rapporti con tutti gli altri Enti che sono coinvolti nella gestione dell'emergenza.

L'articolazione organizzativa prevede un Centro operativo comunale al quale si affiancano Centri avanzati municipali che fanno capo alle 10 Municipalità. Nel piano sono individuate 129 aree che vengono definite sicure perché non interessate da altre tipologie di rischio nelle quali, in caso di evento sismico, la popolazione si può radunare. Queste aree sono state  individuate con i tecnici delle Municipalità e ad esse si aggiungono altre aree, tradizionalmente utilizzate dalla popolazione, presso le quali comunque saranno installati dei punti radio in collaborazione con il volontariato e gli altri enti di Protezione Civile.
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Il Mattino